Roma, 18 ottobre 2024 – È stato eseguito presso il San Filippo Neri di Roma un intervento contestuale di due procedure innovative e strettamente connesse: la prostatectomia radicale robotica e l’impianto della protesi peniena idraulica. Ad eseguirle professionisti esperti come il dott. Marco Martini, primario di Urologia, e il dott. Gabriele Antonini, urologo andrologo specializzato nell’impianto di protesi peniene.
“La prostatectomia radicale – spiega il dott. Martini – è indicata nei casi di tumore della prostata localizzato. L’intervento robotico è preferibile in quanto consente un’estrema precisione grazie al sistema Da Vinci, che permette movimenti più fini e controllati rispetto alla chirurgia tradizionale”.
Visione tridimensionale ad alta definizione che migliora la capacità di identificare e preservare le strutture delicate, come i nervi responsabili della funzione erettile e i muscoli coinvolti nel controllo urinario e minore invasività dell’intervento, riducono quindi il rischio di complicanze, come sanguinamenti e infezioni, e accelera il recupero post-operatorio.
L’impianto della protesi peniena, eseguito contemporaneamente alla prostatectomia, risolve a priori il problema del deficit erettile e previene l’accorciamento del pene in cui si imbattono circa il 99% degli uomini operati per un tumore alla prostata.
“L’intervento di impianto è sicuro e ben tollerato, e rappresenta una soluzione ideale per quei pazienti che non rispondono ai farmaci o ad altre terapie conservative. Eseguito contestualmente alla prostatectomia, offre un vantaggio strategico: il paziente affronta un solo intervento chirurgico, riducendo lo stress psicologico e fisico”, dichiara il dott. Gabriele Antonini.
Tra i benefici dell’impianto quello di affrontare con serenità non solo la malattia ma anche le conseguenze sul piano sessuale, migliorando l’autostima e qualità di vita del paziente, proprio come avviene con la protesi mammaria a seguito di intervento per il tumore al seno.