Proff. Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società Italiana di Psichiatria (SIP): “Soprattutto chi soffre d’ansia non toglierà la mascherina, trasformandola in una rassicurante e protettiva ‘coperta di Linus’ che segna il confine tra noi e il resto del mondo”
Roma, 3 febbraio 2022 – Ci si prepara a togliere le mascherine all’aperto, ma non per tutti sarà un vero addio. Siamo senz’altro desiderosi di libertà ed è senz’altro più facile adattarsi alle misure di allentamento, ma molti continueranno ad avere paura e a indossare ancora la mascherina all’aperto.
“Soprattutto chi soffre d’ansia non la toglierà, trasformandola in una rassicurante e protettiva ‘coperta di Linus’ che segna il confine tra noi e il resto del mondo – dichiarano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società Italiana di Psichiatria (SIP) – E se smettere di usare la mascherina all’aperto non sarà facile per tutti, ancora più complesso sarà tornare ad avvicinarci agli altri, ad abbracciarsi, e ad avere contatti fisici. Saremo molto diffidenti nel riavvicinarci agli estranei, e difficilmente daremo la mano quando non ci si conosce”.
“Baci e abbracci torneranno ma saranno selettivi: se in passato al cadere dei divieti non percepivamo limiti, allargando questi gesti d’affetto anche oltre i nostri contatti stretti, ora questo atteggiamento guardingo nei confronti degli estranei potrebbe accompagnare molte persone nel tempo, come un imprinting – sottolineano gli esperti – Anche perché il continuo cambiamento di regole crea insicurezza perché rende le persone più instabili dal punto di vista dell’umore e dell’emotività e quindi aumenta l’ansia. Detto questo, rendere le regole meno stringenti, se davvero la pandemia sta allentando la sua presa, resta una decisione corretta e consona ai tempi”.