Torino, 9 giugno 2020 – È stata confermata dalla Commissione Europea e posticipata al 27 novembre la Notte Europea dei Ricercatori, uno dei principali eventi internazionali dedicati al dialogo tra ricerca e cittadini e promossi nell’ambito delle azioni Marie Curie. Tra i progetti italiani approvati dalla Commissione il progetto SHARPER, coordinato dalla società di comunicazione della scienza Psiquadro e classificato tra le eccellenze con il massimo del punteggio tra i 100 progetti presentati da tutta Europa.
La Notte Europea dei Ricercatori 2020 a Torino sarà organizzata da Università e Politecnico e si terrà in contemporanea in altre 11 città italiane: Ancona, Cagliari, Catania, L’Aquila, Macerata, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia, Terni e Trieste. A causa dell’emergenza da Covid-19, l’appuntamento si trasferisce così dal tradizionale ultimo venerdì di settembre al 27 novembre e anche questa iniziativa, che negli ultimi anni ha coinvolto milioni di visitatori in centinaia di città, si prepara ad affrontare le sfide comuni a tutti gli eventi dal vivo: pensare nuovi modi di coinvolgimento del pubblico, conservando lo spirito di curiosità e partecipazione che lo ha caratterizzato e fatto crescere in questi anni.
Il ruolo che la ricerca sta svolgendo nella crisi globale in corso è cruciale così come è e sarà nei molti settori messi in evidenza nei 17 obiettivi per la sostenibilità lanciati dall’ONU nel 2015 e inseriti nell’agenda 2030.
Bisognerà aspettare l’evolvere della situazione a livello nazionale e le indicazioni sullo svolgimento degli eventi dal vivo, ma l’edizione 2020 della Notte Europea dei Ricercatori segnerà il passaggio a nuove forme di dialogo tra il mondo della ricerca e i cittadini. Dialogo che sia dal vivo e in presenza che in formati a distanza e virtuali, conserverà il carattere di immediatezza, informalità e approfondimento rigoroso che in questi anni ha caratterizzato l’evento.
“Crediamo che la Notte Europea dei Ricercatori 2020 debba svolgersi poiché sarà importante mostrare al grande pubblico l’impatto positivo della ricerca su tutta la società. La Notte porta i ricercatori vicini ai ragazzi e alle famiglie, può aiutare il dialogo con i cittadini e la condivisione di speranza”. Con queste parole è stata comunicata nei giorni scorsi la notizia dalla Commissione Europea agli organizzatori degli eventi.
“Mai come quest’anno la Notte Europea dei Ricercatori può servire a spiegare il grande valore della scoperta. Una delle missioni fondamentali dell’Università, infatti, consiste nel far comprendere l’importanza della ricerca, illustrando il suo impatto positivo e le sue innumerevoli applicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni. Siamo quindi entusiasti di annunciare che la Notte Europea dei Ricercatori potrà avere luogo. Il tema al centro sarà della massima attualità. La ricerca, infatti, sarà chiamata a riflettere sulla sostenibilità. Questa è un’urgenza in chiave ambientale, ma anche sanitaria e più ampiamente sociale, che sottolinea la necessità di lavorare con la ricerca ad un nuovo welfare per le persone”, così dichiara il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna.
“La Notte Europea dei Ricercatori rappresenta un appuntamento ormai da anni tra i più apprezzati per le famiglie e i giovani torinesi e non solo, quindi siamo estremamente soddisfatti che si riesca a riproporre anche quest’anno, in cui ci impegneremo ancora di più affinché l’altissima qualità della ricerca dei nostri Atenei e centri di ricerca e il lavoro quotidiano dei nostri ricercatori siano raccontati con strumenti ancora più innovativi e coinvolgenti”, commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.
A Torino, accanto a Università e Politecnico, hanno già confermato la propria partecipazione Università di Scienze Gastronomiche, INFN, INAF, CNR- IPSP e INRIM, il Museo Egizio, la Città di Torino con il sistema culturale cittadino (musei, biblioteche e scuole), la Compagnia di San Paolo con il Sistema Scienza Piemonte e la Città Metropolitana di Torino con Europe Direct.