Napoli, 31 agosto 2017 – L’impegno e gli sforzi compiuti negli ultimi decenni dai neurochirurghi italiani in ambito sanitario, assistenziale e scientifico, sono stati ripagati dal successo ottenuto dai rappresentanti della Società Italiana di Neurochirurgia (SINch) nel XVI Congresso Mondiale della World Federation of Neurosurgical Societies (WFNS), tenutosi ad Istanbul dal 20 al 25 agosto 2017.
I numerosi neurochirurghi italiani presenti hanno apportato significativi contributi scientifici, apprezzati dalla comunità internazionale e, compatti, hanno saputo essere raccordo e riferimento per i colleghi di altre nazioni, come già in precedenza a Roma, nel 2015, quando l’Italia era stata incaricata di organizzare il XV Interim Meeting della WFNS, che aveva visto la partecipazione di oltre 2.100 neurochirurghi di 105 paesi.
Ad Istanbul la SINch ha riportato nuovamente successi di rilievo, con l’assegnazione di ruoli direttivi e responsabilità gestionali nella WFNS per i prossimi anni. Al prof. Franco Servadei, eletto Presidente due anni fa a Roma, è stato confermato un mandato di quattro anni, prima della modifica statutaria che lo ridurrà per il futuro a due anni, per mezzo di una larga maggioranza nel Comitato Esecutivo, composto da circa 170 delegati di 105 paesi dei cinque continenti; il prof. Francesco Tomasello, già secondo Vice-Presidente della WFNS per l’Europa, è stato eletto Presidente Onorario, con la percentuale dell’82%, la più alta tra i sei candidati.
Servadei e Tomasello sono i primi due italiani, nella storia di oltre 60 anni di questa Organizzazione globale, a ricoprire i ruoli rispettivamente di Presidente e Presidente Onorario; il prof. Roberto Delfini, inoltre, è stato eletto con voto unanime nell’importante comitato per le future nomine, la Nominating Committee.
Questo brillante risultato, l’autorevolezza, la credibilità ed il ruolo centrale meritato sul campo dalla SINch, rafforzano la credibilità e la collocazione internazionale delle nostre istituzioni, con la possibilità e la speranza che vi possa essere una ricaduta in ulteriori progressi organizzativi in ambito sanitario, che il nostro paese richiede, nonché un contributo ad ampio raggio, anche nei paesi in via di sviluppo.
Prof. Michelangelo Gangemi, Presidente SINch