Roma, 30 agosto 2016 – Le malattie cardiovascolari hanno un’elevata prevalenza ed incidenza e sono generalmente associate con un alto rateo di mortalità e ospedalizzazione, inoltre in molti casi il tempo diventa un fattore cruciale e per molti soggetti è necessario un monitoraggio continuo per una corretta prevenzione primaria e secondaria.
“Al dipartimento di cardiologia dell’università di Brescia – spiega Leonardo Bolognese, direttore Cardiologia ospedale di Arezzo e Local Press Coordinator ESC – hanno messo a punto un progetto che aveva lo scopo di valutare l’efficacia del monitoraggio remoto tramite tecnologie di telemedicina e trasmissione dati. Il monitoraggio prevedeva l’uso di un elettrocardiogramma, monitoraggio della pressione arteriosa e holter ECG come prevenzione primaria per sottoporre a screening soggetti sani o controllare pazienti a rischio come soggetti con diabete, ipertensione o dislipidemia e anche effettuare una prevenzione secondaria i pazienti che avevano già avuto un evento cardiovascolare”.
In cooperazione con il Dipartimento di cardiologia hanno partecipato allo studio l’Associazione Nazionale Italiana Federfarma e l’Health Telematic Network che ha installato in 1.916 farmacie distribuite sul territorio del paese un network telematico connesso ad una piattaforma di telemedicina in cui un team di cardiologi era disponibile H24 per il consulto telefonico. Tutte le farmacie aderenti al progetto erano state equipaggiate con i macchinari per poter effettuare le indagini.
Lo studio, durato dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre dello stesso anno, ha visto utilizzare il network telematico da 14.733 donne e 13.549 uomini (con un età media di 57 anni più o meno 13). I soggetti hanno utilizzato gli strumenti disponibili nelle farmacie per una serie di sintomi come palpitazioni, sincope, dolore toracico atipico, testare la risposta alla terapia antiipertensiva e individuare ipertensione o ipotensione. I cardiologi nell’arco di 12 mesi hanno analizzato oltre 28.000 esami (18.087 ECG, 5094 ABPM, 5101 ECG Holter).
“I risultati sono stati estremamente interessanti – aggiunge Franco Romeo, direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata di Roma e Local Press Coordinator ESC – nel 19% degli elettrocardiogrammi sono state individuate anormalità del tracciato, nel 43% delle rilevazioni pressorie sono stati individuati trend anormali nelle 24 ore in accordo con la classificazione della European Society of Hypertension come ipertensione sisto-diastolica, ipertensione sistolica e isolata e ipertensione diastolica isolata. E tra i soggetti sottoposti al monitoraggio Holter il 32,8% ha rivelato la presenza di aritmie come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari e gravi blocchi atrio-ventricolari; 8,1% dei quali erano in pericolo di vita. Quando erano individuate delle anormalità i soggetti erano inoltrati alla valutazione di un medico di famiglia o ad un cardiologo per successive valutazioni mentre in caso di rischio imminente i pazienti sono stati inviati al più vicino pronto soccorso”.
“Questi dati confermano l’importanza di un’implementazione dei sistemi di telemedicina nel nostro paese dove ancora stentano a decollare sottolinea Michele Gulizia, direttore Cardiologia Ospedale Garibaldi di Catania e Local Press Coordinator di ESC – Specialmente in cardiologia la possibilità di utilizzare strategie di prevenzione primaria e secondaria potrebbe non solo accelerare la diagnosi e il trattamento ma diminuire le cosiddette ‘morti evitabili’ con un impatto positivo sui costi sanitari. Recentemente ANMCO e Fondazione per il tuo cuore hanno introdotto in Italia il Progetto di Prevenzione Cardiovascolare denominato “Banca del Cuore”. Si tratta di una banca digitale dei dati cardiologici, clinici e anagrafici più rilevanti di un soggetto, cui si accede da un qualunque accesso internet (pc, tablet o smartphone) e in qualsiasi parte del mondo, grazie alla propria password criptata contenuta nella card ‘BancomHeart’ consegnata al cittadino in occasione della visita cardiologica nella Cardiologia aderente”.
fonte: ufficio stampa