I risultati dopo uno studio durato dieci anni a Padova. Il professor Foresta: “Sono le conseguenze di una generale mancanza di prevenzione dell’uomo per qualsiasi forma di patologia”. L’allarme (e i programmi) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Padova, 10 ottobre 2018 – Lo studio è in pubblicazione a breve sulla più importante rivista a livello mondiale nel settore dell’andrologia. Ma i primi risultati, appena diffusi, stanno già creando un fortissimo interesse tra gli scienziati. In sostanza, la disfunzione erettile non limita i problemi di salute alla sfera sessuale. Tutt’altro: in termini statistici predice rischi di problemi cardiaci e quindi una attesa di vita inferiore.
Lo studio porta la firma di Carlo Foresta, professore ordinario di Endocrinologia dell’Unversità di Padova e del dottor Nicola Caretta, dell’UOC di Andrologia e medicina della riproduzione, ed è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Foresta.
L’occasione per annunciare gli esiti della ricerca è la presentazione del progetto “Marroni Solidali”, una serie di iniziative, happening e attività di sensibilizzazione in tutto il Veneto che la Fondazione Foresta ha messo in campo nei mesi di ottobre e novembre per sensibilizzare gli uomini sulla prevenzione medica, cha passa anche attraverso la consapevolezza dei rischi collegati all’osteoporosi, all’andropausa, al diabete, all’obesità e al fatto che gli uomini si curano e controllano molto meno delle donne, a dimostrarlo molti studi. “In sintonia con l’OMS, stiamo lanciando una campagna di screening gratuiti per gli uomini – spiega Foresta – Fino a novembre saranno gratuiti, basta prenotarli al numero verde 800100123”.
D’altro canto, scoprire di avere anche una minima disfunzione erettile potrebbe salvare la vita a molte persone. A confermarlo lo studio condotto negli ultimi dieci anni a Padova su trecento maschi di età compresa tra i 35 ed i 65 anni e realizzata mediante analisi con eco-color-Doppler penieno (PCDU).
“I risultati hanno dimostrato che i pazienti con patologie delle arterie cavernose, quali l’aumentato spessore delle pareti o la presenza di placche aterosclerotiche – spiega Foresta – presentano anche segni di compromissione vascolare generalizzata, soprattutto a livello della carotide e dell’arteria femorale”. Ciò si associa ad un aumentato rischio di incorrere in futuro in patologie di natura cardiovascolare aumentando fino a sei volte il rischio di problemi cardiovascolari, ad esempio infarto e ictus.
“La reticenza dei maschi nel rivolgersi al medico si esacerba nel momento in cui viene coinvolta la sfera sessuale – chiude Foresta – Tuttavia, proprio la disfunzione erettile, una delle più comuni patologie andrologiche, rappresenta un significativo campanello d’allarme di importanti condizioni di salute sottostanti, in particolare concernenti il sistema cardiovascolare”.