Ferrara, 16 settembre 2024 – Ferrara centro di eccellenza per la chirurgia maxillo-facciale. Il Dipartimento Testa-Collo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara (Direttore prof. Stefano Pelucchi), infatti, si distingue a livello nazionale per la capacità di affrontare e risolvere alcune delle sfide più complesse nella chirurgia maxillo-facciale e del distretto testa-collo.
Dai trattamenti per l’orbitopatia tiroidea, che può causare gravi problemi agli occhi, alle malformazioni rare che colpiscono il viso, fino alle tecnologie più avanzate che utilizzano le cellule staminali per la rigenerazione dei tessuti, Ferrara è all’avanguardia nel restituire sorriso e speranza.
Queste eccellenze saranno presentate anche nel prossimo 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery – EACMFS, la società scientifica europea che riunisce tutti i chirurghi impegnati in questa disciplina e che vede in prima linea proprio due italiani, il prof. Manlio Galiè, Presidente EACMFS, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e docente del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara, e il prof. Valentino Valentini, Presidente del Comitato Scientifico del Congresso e Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo Facciale presso l’Università La Sapienza e direttore della Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico Umberto I di Roma.
Il Centro di Ferrara come riferimento per alcune patologie in Emilia-Romagna
Nella Regione Emilia-Romagna vi sono quattro strutture ospedaliero-universitarie dotate di un’area dedicata al maxillo-facciale e alla chirurgia testa collo: Ferrara, Bologna, Modena e Parma. Ognuna di queste ha delle specificità che arricchiscono la sanità regionale, pur occupandosi tutte trasversalmente di oncologia, traumatologia e chirurgia delle malformazioni. Esistono poi altre realtà ospedaliere, ognuna con le proprie peculiarità.
“A Ferrara il Dipartimento ad Attività Integrata Testa-Collo comprende al suo interno, oltre alla Chirurgia Maxillo Facciali, anche le Unità Operative di Otorinolaringoiatria, Oculistica, Neurochirurgia, Chirurgia plastica – sottolinea il prof. Manlio Galiè – Il nostro, inoltre, è uno dei pochi Centri in Italia che ha instaurato una collaborazione con la Reumatologia per la patologia dell’articolazione temporo-mandibolare, vista l’interrelazione che vi può essere con patologie reumatologiche come l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica o la fibromialgia. L’attenzione è rivolta a tutte le patologie del distretto testa-collo, con alcune specializzazioni: il trattamento dell’orbitopatia tiroidea, delle malformazioni congenite dovute a malattie rare, l’uso delle cellule staminali per l’ingegneria tissutale, su cui siamo stati tra i primi a svilupparne le applicazioni. Per il futuro, inoltre, siamo al lavoro su strumenti tecnologicamente all’avanguardia come la chirurgia virtuale, la fotografia tridimensionale, la navigazione chirurgica, la realtà aumentata, la produzione di impianti cad/cam personalizzati per ogni singolo paziente”.
A Ferrara circa 30 operazioni l’anno per orbitopatia tiroidea
Alla chirurgia delle orbite si fa ricorso per ragioni come malformazioni congenite, neoplasie, fratture che riguardano orbita, zigomo o naso, e l’orbitopatia tiroidea (malattia di Graves-Basedow). Su quest’ultima, grazie a un gruppo interdisciplinare che coinvolge anche endocrinologi ed oculisti, Ferrara si è fortemente specializzata. In Italia si stima che circa il 10% della popolazione soffra di problemi alla tiroide, soprattutto donne, con l’ipertiroidismo che colpisce circa 1-2% della popolazione; tra questi, circa il 30% sviluppa un’orbitopatia, che in alcuni casi richiede un intervento chirurgico.
“I pazienti affetti da patologia tiroidea possono avere un riflesso nelle strutture dell’orbita con la protrusione del bulbo oculare (esoftalmo) – spiega il prof. Galié – L’impatto psicosociale e sulla qualità della vita è notevole: si può perdere la vista o dover rinunciare ad attività quotidiane come guidare e vedere la tv. A essere colpiti sono spesso anche pazienti giovani, con la fascia d’età più interessata che è quella tra i 50 e i 60 anni, e il sesso femminile. Ferrara è diventata un centro di riferimento per questi interventi, con oltre 200 pazienti trattati e circa 250 operazioni eseguite negli ultimi 10 anni”.
Malformazioni congenite e malattie rare
Un secondo ambito su cui Ferrara è centro di eccellenza è quello degli interventi per far fronte alle malattie rare. “Le malformazioni del volto hanno un impatto rilevante sui bambini e sulle loro famiglie – sottolinea il prof. Galié – Le patologie genetiche rare che provocano questo tipo di malformazioni sono diverse, dalle più note, come la labiopalatoschisi, ad altre meno diffuse, come la disostosi mandibolo facciale. Questi bambini sono sottoposti anche a decine di interventi in pochi anni, in corrispondenza di ogni stadio della crescita. Nella sindrome di Pierre Robin, ad esempio, la mandibola è talmente retrusa che è possibile respirare solo dopo un allungamento artificiale. Gli interventi hanno lo scopo di intervenire sia sulla funzionalità che sulla morfologia, questioni che esulano dall’ambito estetico, ma che servono per funzioni essenziali come respirare, parlare masticare o sostenere le orbite. Recentemente le nuove tecnologie sono state applicate nel trattamento di una bambina di 13 anni affetta da una grave malformazione del volto con retrusione facciale e difficoltà respiratorie. Dopo la pianificazione virtuale lo scheletro facciale della bambina è stato distaccato dal cranio e avanzato gradualmente con la tecnica della distrazione osteogenetica. Ora la bambina presenta un aspetto del volto normale e respira autonomamente. A Ferrara siamo impegnati in questo ambito dal 1998 e negli anni abbiamo curato bambini malformati anche con attive collaborazioni con associazioni umanitarie”. Proprio a Ferrara, il 20-21 marzo 2026 si terrà il 2° Convegno dell’ASM (Associazione Italiana Studio Malformazioni Onlus) sulle malattie congenite dell’area testa-collo.
Le cellule staminali per l’ingegneria tissutale
“Ferrara è stato anche uno dei primi centri a far uso di cellule staminali per favorire la ricrescita di tessuti a livello del volto con la tecnica della lipostruttura – aggiunge il prof. Galié – Si preleva del tessuto adiposo a livello addominale, da questo si ricavano le cellule staminali che vengono inserite laddove vi sia un deficit. Non si tratta di un materiale riempitivo, ma di cellule destinate a prendere le sembianze delle strutture in cui vengono iniettate”.
Il modello ferrarese presentato a tremila specialisti di tutto il mondo a Roma
Le specialità dei centri maxillo-facciali dell’Emilia-Romagna saranno condivise in occasione del 27° Congresso della EACMFS, la società scientifica europea che riunisce tutti i chirurghi impegnati in questa disciplina. L’evento è in corso a Roma, presso il Centro Congressi “La Nuvola”, dal 16 al 20 settembre 2024. Saranno presenti le società scientifiche di tutto il mondo, di ogni continente, con tremila delegati provenienti da oltre cento Paesi. Occhi puntati sulle nuove tecnologie, sulla robotica, sull’Intelligenza Artificiale, per comprendere le nuove frontiere di una specialità impegnata a minimizzare le malformazioni congenite del cranio e del volto, gli effetti di traumi violenti (causati da armi da fuoco, cadute, incidenti, morsi di cani) e le conseguenze dei tumori della zona testa-collo.