Il Direttore Generale di Consulcesi Group Simona Gori: “Mentre sono in stallo le trattative Aran-Sindacati viene confermato quanto sosteniamo da sempre. I medici lavorano troppo e la giurisprudenza è dalla parte dei camici bianchi. Un segnale importante a pochi giorni dall’entrata in vigore della Legge 161 che deve applicare la direttiva Ue 2003/88 sugli orari di lavoro”
Roma, 19 novembre 2015 – “Non c’è pareggio di bilancio che tenga. Se un medico ospedaliero lavora troppo violando i limiti orari imposti dall’Europa deve essere risarcito. Lo ha sentenziato la Cassazione, confermando quello che abbiamo sempre sostenuto e legittimando ulteriormente i nostri ricorsi”.
Così Consulcesi, punto di riferimento per la tutela legale della categoria medica, sulla recentissima pronuncia della Cassazione Civile (n. 21262 del 20 ottobre 2015), che interviene sul delicato tema dei turni massacranti cui sono sottoposti gli operatori sanitari italiani: un problema che riguarda oltre 100mila camici bianchi e che, a pochi giorni dall’applicazione della direttiva Ue 2003/88 attraverso la Legge 161 che dovrebbe garantire il giusto orario lavorativo, non riescono ad avere risposte concrete. Anche oggi al tavolo di trattativa all’Aran non sono arrivate proposte accettabili dalla categoria e la questione sarà al centro delle prossime iniziative sindacali e dello sciopero nazionale del 16 dicembre.
“Si tratta di un segnale importante – afferma il Direttore Generale di Consulcesi Group, Simona Gori – a pochi giorni dall’atteso 25 novembre, giorno in cui entra in vigore la Legge 161 attraverso cui l’Italia dovrebbe correre ai ripari, sotto la minaccia di nuove sanzioni da parte dell’Ue per la violazione della direttiva comunitaria 2003/88 sugli orari di lavoro. Mentre le trattative tra la categoria e il governo sono in stallo, i giudici della Suprema Corte, ancora una volta, danno ragione ai medici: chi lavora troppo va risarcito. Questo rappresenta un volano per gli oltre 5mila ricorsi che abbiamo già avviato e per i tanti altri che si stanno aggiungendo in questi giorni: come già successo per gli ex specializzandi si sta sancendo un nuovo principio di giustizia. Proprio per questo stiamo lanciando una nuova azione collettiva con numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato tutti i loro iscritti: insieme faremo valere i diritti di migliaia di camici bianchi”.
fonte: ufficio stampa