Isola del Giglio, 5 maggio 2020 – Tra i diversi protagonisti coinvolti nello studio sulla ipotetica immunizzazione da Covid-19 della popolazione dell’Isola del Giglio, promosso dall’Università di Milano, la Asl Toscana sud est ha dato il proprio contributo.
L’Azienda si è messa a totale disposizione e ha preso parte alla realizzazione dello studio con un contributo fattivo. La gran parte dei DPI – Dispositivi di Protezione Individuale, sono stati donati dalla Sud Est che ha fornito mascherine, camici, occhiali, prodotti per la disinfezione e tutto il materiale necessario e previsto per legge, consentendo ai ricercatori e agli altri operatori di poter condurre la ricerca nel totale rispetto delle misure preventive, di sicurezza e del distanziamento sociale in atto.
Fondamentale all’avvio e al felice esito della fase iniziale dello studio, appena terminata, è stato il raccordo sul territorio con l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Sergio Ortelli, che ha ospitato il progetto e che ha collaborato con la Asl e in particolare con il medico di medicina generale del Giglio, Armando Schiaffino e con i volontari, importante supporto.
“I primi risultati finora ottenuti sono molto interessanti – afferma Ortelli – Il fatto che oltre ai quattro casi positivi di persone non residenti nell’isola e arrivate dall’esterno, prima del lockdown, non si sia sviluppato nessun focolaio, credo sia da attribuire a due elementi essenziali. Il primo è rappresentato dagli aspetti ambientali e sociali: a seguito della condizione di sostanziale isolamento e grazie alla sue peculiarità ambientali, l’isola ha mantenuto intatto e molto meno contaminato il suo ambiente naturale, favorendo un clima pulito e sano di cui hanno beneficiano indubbiamente gli abitanti”.
“L’altro elemento – prosegue Ortelli – riguarda invece l’attività di monitoraggio degli accessi all’isola che noi, come Amministrazione comunale, abbiamo mantenuto costante, fin dai primi decreti, grazie a Polizia Municipale, Carabinieri e Guardia Costiera che sempre in prima linea hanno controllato gli scali marittimi oltre a svolgere il gravoso compito di vigilanza esteso all’intero territorio. A tutto ciò aggiungo i ringraziamenti ai volontari della Misericordia e a tutti gli operatori sanitari indistintamente per il grande impegno speso per contenere la diffusione del contagio tra la popolazione”.
Dopo l’elaborazione di un’ipotesi di lavoro, il primo step ha previsto l’effettuazione del test sierologico con adesione su base volontaria, con lo scopo di andare a indagare lo sviluppo di anticorpi al Covid-19 tra i gigliesi , conseguenza di un precedente contagio del virus.
La partecipazione degli abitanti è stata elevata con 634 persone esaminate. I prelievi di sangue per il test sierologico sono stati eseguiti dal dottor Schiaffino insieme al medico del Servizio di Continuità assistenziale, Davide Di Paola, alla dottoressa Paola Muti, responsabile e organizzatrice del progetto, e ad alcuni infermieri e medici specializzandi e personale paramedico, fuori orario di lavoro, nel plesso scolastico di Giglio Porto e Giglio Castello, resi disponibili dal Comune, e presso l’ambulatorio della Asl a Giglio Campese.
“È stato un piacere poter prendere parte a uno studio di grande rilevanza come medico di famiglia del territorio, convenzionato con la Asl Toscana sud est – commenta Schiaffino – Ringrazio tutti per la calorosa partecipazione, specialmente i gigliesi che se non avessero tutti ‘vogato a prua’, come si dice in gergo paliesco, non avremmo potuto portare avanti l’indagine che sono certo porterà a risultati importanti da diversi punti di vista. A breve partirà al seconda fase con lo studio dei campioni salivari da parte delle Università coinvolte”.