Ipertensione e iperaldosteronismo, prestigioso riconoscimento all’Università di Padova

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Prof. Gian Paolo Rossi

Padova, 27 giugno 2019 – Alcuni anni fa, un gruppo di ricercatori dell’Università del North Carolina, consapevoli delle difficoltà che medici e pazienti incontravano nell’individuare gli esperti cui riferirsi per la diagnosi e cura delle loro malattie, hanno creato Expertscape. Si tratta di un’agenzia indipendente che periodicamente aggiorna le classifiche di Università, Ospedali ed esperti, sia a livello mondiale, che europeo e di singolo Paese. Tali classifiche sono compilate sulla base della reputazione scientifica e professionale, e delle pubblicazioni degli esperti dei diversi centri.

Per le ipertensioni arteriose secondarie a iperaldosteronismo, anche quest’anno, per la 4^ volta consecutiva, l’Università di Padova si colloca con distacco, al 1° posto, con al 1° posto assoluto, il prof. Gian Paolo Rossi, Direttore della Clinica dell’Ipertensione Arteriosa dell’Università di Padova a ben altri 4 ricercatori entro i primi 40 posti della graduatoria assoluta: la prof.ssa Teresa Maria Seccia al 13° posto, il dott. Giuseppe Maiolino al 17° posto, la dott.ssa Brasilina Caroccia al 25° posto, e la dott.ssa Livia Lenzini al 39° posto.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento assai prestigioso, che va non solo agli studi sulle ipertensioni ma anche alla Scuola Medica Patavina, ancor più perché attribuito da un ente di valutazione internazionale totalmente indipendente” commenta il prof. Gian Paolo Rossi.

L’iperaldosteronismo primario è la causa più frequente di ipertensione secondaria, cioè guaribile con una terapia mirata. Purtroppo, generalmente essa non viene diagnosticata perché l’iperaldosteronismo primario può simulare completamente l’ipertensione essenziale. Ciò significa che i pazienti vengono etichettati come ipertesi ‘essenziali’ e dovranno quindi assumere per tutta la vita assegnati una terapia farmacologica, mentre avrebbe resto avrebbero potuto essere guariti definitivamente.

Solo qualche tempo fa il gruppo di ricercatori guidato dal prof. Gian Paolo Rossi della Clinica dell’Ipertensione Arteriosa dell’Università di Padova, sequenziando tutto il promotore del gene TASK-2, che codifica un canale del potassio, ha identificato per la prima volta una serie di mutazioni che causano un’alterata espressione di questo canale nei tumori che producono aldosterone in modo eccessivo.

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