Arezzo, 31 gennaio 2018 – L’ambulatorio per la diagnosi e terapia dell’ipertensione arteriosa, riconosciuto dalla Società Italiana Ipertensione Arteriosa, fa parte della U.O. di Cardiologia e si trova all’ospedale San Donato di Arezzo. Il responsabile è il dott. Paolo Borgheresi.
“Qui vengono inviate dal medico di famiglia – spiega Borgheresi – le persone ipertese che non riescono a tenere sotto controllo la pressione arteriosa nonostante le terapia già in atto. È fondamentale riportare nella norma i livelli pressori alterati. L’ipertensione infatti rappresenta il fattore di rischio più importante per ictus, infarto del miocardio, aneurismi, arteriopatie periferiche, insufficienza renale cronica e retinopatia”.
L’ipertensione è conosciuta anche come “killer silenzioso”, perché spesso non comporta alcun sintomo e agisce nell’ombra, degenerando in complicanze severe, talvolta dall’esito mortale. Si stima che a soffrire di ipertensione sia circa il 30% della popolazione generale, ma solo la metà di questi ne è consapevole e di questi solo una parte è in buon controllo con la terapia.
All’ambulatorio del San Donato viene stabilito il rischio cardiovascolare globale del paziente e i valori pressori più idonei da ottenere. Il paziente di I livello di gravità vengono seguiti e curati dai propri medici di famiglia, secondo un rapporto di collaborazione che da anni è stato stretto con la Medicina del territorio.
“Noi invece – continua Borgheresi – ci facciamo carico di pazienti complessi, delle visite di secondo livello per lo screening dell’ipertensione per cause secondarie, ipertensioni giovanili, ipertensioni refrattarie alla terapia e ipertensioni associate a patologie importanti come il diabete. Seguiamo circa 150 pazienti all’anno, a cui oltre a prescrivere indagini diagnostiche e terapie specifiche, dove necessario, consigliamo l’adozione di uno stile di vita sano”.