Roma, 23 marzo 2023 – “Non possiamo che condividere e apprezzare ‘l’impegno alla messa in campo di tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per rinnovare e incentivare l’interesse verso il SSN, da parte di tutti i professionisti sanitari’ assunto in Parlamento dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci. L’unico modo per arrestare l’emorragia di medici e dirigenti sanitari dal SSN è investire sui professionisti e sul sistema di cure. Non solo gli operatori sanitari, ma anche i cittadini e i pazienti hanno bisogno di una certezza, che il nostro servizio sanitario nazionale possa continuare a vivere. E che l’articolo 32 della Costituzione non continui ad essere calpestato da definanziamenti e lassismo legislativo”.
Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio alle recenti dichiarazioni del Ministro della salute, che ha annunciato la presentazione entro l’estate di un provvedimento, di carattere normativo ed economico, per rendere più attrattivo il Ssn e valorizzare il suo personale.
L’Anaao Assomed ha chiesto al Ministro che il pacchetto di misure preveda i seguenti punti:
- IMMEDIATA defiscalizzazione di parte della retribuzione variabile
- Riforma del DM70, insieme con la rilettura del DM77, per assicurare la presa in carico del paziente in maniera integrata tra ospedale e territorio
- Depenalizzazione dell’atto medico, per ridurre la medicina difensiva e restituire ruolo sociale e professionale a medici e dirigenti sanitari
- Investimenti economici extracontrattuali per una nuova collocazione retributiva della dirigenza sanitaria
- Riforma della formazione medica post laurea e riconoscimento economico e legislativo della formazione post laurea della dirigenza sanitaria
- Abolizione dell’anacronistico tetto di spesa al personale
- Incentivi economici e normativi per il personale che opera nei Pronto Soccorso
- Riforma del sistema dell’emergenza-urgenza
- Sicurezza dei luoghi di cura, fermando l’escalation di aggressioni anche attraverso la procedibilità di ufficio per tutti i casi e pene severe per l’interruzione di pubblico servizio e l’aggressione a personale sanitario nell’esercizio o a causa delle sue funzioni.
“Questa è la strada maestra per raggiungere l’obiettivo per il quale – conclude Di Silverio – noi continueremo a collaborare. Ma occorre fare presto e fare bene”.