Un’avventura a lieto fine che si è meritata anche una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet, intitolata “Neurosurgery in an infant with COVID-19”
Milano, 1 maggio 2020 – Non è da tutti avere solo otto mesi di vita e aver già vinto due importanti battaglie. Questa è la storia di Luca (nome di fantasia), che ha trovato la sua svolta grazie a Marco Locatelli e Giorgio Carrabba, neurochirurghi del Policlinico di Milano. Un’avventura a lieto fine che si è meritata anche una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet, intitolata “Neurosurgery in an infant with COVID-19” e firmata insieme al neurochirurgo Leonardo Tariciotti, alla pediatra Sophie Guez della Pediatria – Alta Intensità di Cura, e da Edoardo Calderini, direttore Anestesia e Terapia Intensiva Donna-Bambino, tutti del Policlinico.
Luca è nato con una patologia chiamata “idrocefalo”: si tratta di un accumulo di liquidi nel cervello che, essendo chiuso in una scatola rigida (le ossa del cranio) rischia seri danni a causa della costante pressione.
Per trattare l’idrocefalo il piccolo aveva già subìto un intervento chirurgico, con cui erano state posizionate delle speciali valvole capaci di ridurre i liquidi in eccesso e quindi di preservare il cervello. Purtroppo, come a volte accade, queste valvole un giorno iniziano a non funzionare bene: i genitori se ne accorgono subito, e portano Luca al Pronto Soccorso del Policlinico di Milano. È l’inizio di Aprile, e l’Italia è nel pieno dell’emergenza coronavirus.
La situazione è urgente e non si può aspettare, ma il tampone è d’obbligo. Ed ecco che tutto improvvisamente si complica: sia la madre che il piccolo sono positivi al virus. C’è bisogno di intervenire subito, ma con tante precauzioni in più e in una situazione inedita.
I neurochirurghi del Policlinico tentano un primo intervento per sostituire le valvole, ma nonostante la modifica il drenaggio continua a non funzionare. Due giorni dopo organizzano un nuovo intervento, e il drenaggio riprende perfettamente la sua funzione: finalmente tutto va per il meglio. Secondo quanto gli esperti scrivono su Lancet, si tratta del primo caso noto di un bimbo così piccolo positivo a Covid-19 sottoposto a intervento neurochirurgico.
Ora Luca sta bene, ha di nuovo il suo idrocefalo sotto controllo e in più è guarito dal coronavirus, superando bene sia l’operazione che l’infezione virale.
“Una ulteriore difficoltà per i neurochirurghi – spiega Ezio Belleri, direttore generale del policlinico di Milano – è stata portare a termine un’operazione molto delicata su un bambino così piccolo indossando tutti necessari dispositivi di protezione anti-coronavirus: che non solo ingombrano i movimenti, ma rendono molto più complicate tutte le manovre col bisturi in sala operatoria. La storia di questo bimbo, però, conferma ancora una volta che non c’è emergenza che tenga: per i pazienti che hanno bisogno di aiuto, e nonostante il coronavirus, il Policlinico di Milano è sempre aperto”.