La dott.ssa Veronica Dusi e il prof. Gaetano Maria De Ferrari della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino hanno istituito il registro mondiale per questo specifico intervento e sono considerati i più autorevoli esperti internazionali per questa condizione
Torino, 5 agosto 2024 – Salvata una giovane donna svedese con un particolare intervento di denervazione simpatica cardiaca inviata dal miglior ospedale d’Europa all’ospedale Molinette di Torino. Una richiesta di aiuto decisamente straordinaria, proveniente dal Karolinska Hospital in Svezia, considerato da molti anni il miglior ospedale in Europa ed il sesto migliore ospedale nel mondo.
La paziente, una giovane donna di 34 anni affetta da una sindrome aritmogena di origine genetica, la tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica (CPVT), continuava ad avere aritmie ventricolari maligne con possibili arresti cardiaci, nonostante una terapia ad alte dosi con i due farmaci utilizzati per questa patologia e il defibrillatore già impiantato.
I cardiologi aritmologi del Karolinska hanno allora contattato la dott.ssa Veronica Dusi e il prof. Gaetano Maria De Ferrari della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino per un parere sulla strategia da adottare e in particolare per chiedere se poteva essere indicato, in questo caso, un intervento di denervazione simpatica cardiaca. Infatti la dott.ssa Dusi e il prof. De Ferrari hanno istituito il registro mondiale per questo specifico intervento e sono considerati i più autorevoli esperti internazionali per questa condizione.
I cardiologi torinesi hanno concordato sull’opportunità di eseguire l’intervento. Il Karolinska Hospital ha deciso che il posto più idoneo per procedere con l’operazione fosse proprio l’ospedale Molinette di Torino e lo stesso ospedale svedese si è fatto carico direttamente di tutti i costi per l’invio della paziente e per l’intervento. Insieme alla paziente l’ospedale svedese ha inviato anche una cardiologa aritmologa e un chirurgo toracico per imparare le modalità di cura di questi pazienti e la tecnica di intervento chirurgico.
L’intervento consiste, grazie a una tecnica mininvasiva toracoscopica, nell’eliminare i nervi simpatici che vanno al cuore e che facilitano aritmie cardiache gravi ed anche arresto cardiaco in soggetti predisposti. È stato eseguito dall’esperto di queste operazioni, il dott. Francesco Guerrera della équipe di Chirurgia toracica diretta dal prof. Enrico Ruffini, ed è perfettamente riuscito e la paziente è stata dimessa solo tre giorni dopo per fare rientro in Svezia. La donna non ha più avuto alcuna aritmia.
Considerato il successo ottenuto su questa paziente, i medici del Karolinska hanno concordato con i colleghi italiani di invitarli a Stoccolma per la prossima occasione per discutere i casi, insegnare gli approcci terapeutici e per eseguire gli interventi insieme. Due possibili candidati per questo approccio sono stati segnalati proprio in questi giorni alla dott.ssa Dusi e al prof. De Ferrari.
“La fiducia riposta in noi dai colleghi del Karolinska ci dà enorme soddisfazione – afferma il prof. De Ferrari – Uno degli obiettivi al mio arrivo a Torino 5 anni fa è stato quello di creare un Centro di cure avanzate per le aritmie più gravi e pericolose, e questa circostanza indica che il risultato è stato raggiunto. Nello specifico campo della modulazione autonomica e della denervazione simpatica siamo oggi il principale Centro in Europa, grazie alla essenziale collaborazione con i chirurghi toracici, gli aritmologi pediatri e gli anestesisti sia pediatrici che adulti”.
“Il fatto che il migliore ospedale d’Europa invii un paziente alle nostre Molinette per ricevere le migliori cure possibili conferma la presenza di eccellenze cliniche del nostro ospedale – commenta il Direttore generale della Città della Salute dott. Giovanni La Valle – e ancor più significativa é la richiesta fatta ai nostri medici di andare a Stoccolma a curare in collaborazione i prossimi casi per poter fare training e trasmettere le competenze raggiunte”.