Stili di vita sani, tecnologie, uso corretto dei farmaci e sostegno alle famiglie
Firenze, 2 dicembre 2016 – Prevenzione sul territorio, uso ragionato dei farmaci, tecnologie per l’assistenza in casa e fuori, ospedali a misura di anziano. E ancora: attività di formazione ai familiari-caregiver e sistemi di certificazione della qualità assistenziale. Di questo si è parlato al convegno dell’IRCCS INRCA – Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani – alla presenza del Presidente di Italia Longeva Roberto Bernabei, all’11° Forum Risk Management in Sanità (Firenze, 29 novembre – 2 dicembre), appuntamento di riferimento sul panorama nazionale per gli operatori del settore sanitario impegnati nella sicurezza del paziente.
La sfida all’invecchiamento parte dai corretti stili di vita, che aiutano a prevenire disabilità e perdita di autonomia. Lo ha spiegato il Direttore scientifico Fabrizia Lattanzio illustrando il progetto Sprint-t, uno screening su 1.500 anziani ‘fragili’ in Europa in collaborazione con l’Università Cattolica, che ha l’obiettivo di prevenire e ritardare gli effetti dell’invecchiamento in anziani con uno stile di vita sedentario, mediante attività fisica regolare e corretta alimentazione. Tra gli elementi a disposizione per valutare lo stato di salute dell’anziano ci sono infatti la performance fisica, il numero di malattie e i farmaci assunti.
Ne ha parlato Andrea Corsonello, dell’Unità operativa di geriatria INRCA di Cosenza, in particolare della necessità di linee guida specifiche per la prescrizione dei farmaci nel paziente geriatrico. “La polifarmacoterapia – ha spiegato – aumenta la probabilità di riospedalizzazione nell’anno successivo alle dimissioni. Ricerche recenti dimostrano infatti che in alcuni casi eliminare dalla terapia due farmaci non ha effetti negativi funzionali e si associa a una sopravvivenza maggiore”.
La salute dell’anziano dipende anche dallo sviluppo di tecnologie di supporto al malato e alla sua complessità. Lorena Rossi, Responsabile del Laboratorio di Domotica INRCA, ha illustrato così la sperimentazione di kit da installare a casa che comprendono allarmi e sensori, ad esempio di permanenza a letto o per il monitoraggio delle abitudini, utili nella prevenzione delle cadute o nel controllo della persona con Alzheimer. Controllo a distanza che avviene anche grazie alla Telemedicina, attiva all’INRCA presso l’Unità di Cardiologia, per la trasmissione a distanza di informazioni sanitarie al medico grazie a dispositivi indossabili.
Si è parlato anche di innovativi servizi socio-sanitari e assistenziali, che impattano positivamente sulla qualità della vita. È il caso degli incontri psico-educazionali di supporto alle famiglie con malati di Alzheimer, attivati dall’Unità di Neurologia dell’INRCA: percorsi di gruppo che includono informazioni sulla malattia, sui diritti e i servizi attivi sul territorio.
“Possono comportare – ha spiegato Alessandra Raccichini, psicologa INRCA – una migliore accettazione della malattia e allungare la permanenza della persona al proprio domicilio”.
L’incontro si è concluso con un focus sulle “long-term care”, in particolare sulla qualità dei servizi sanitari residenziali. Nicoletta Palese, dell’ente certificatore Bureau Veritas, ha illustrato il progetto “Sigillo di Qualità” Italia Longeva che, in collaborazione con l’INRCA, definisce standard di eccellenza nelle Residenze per anziani.
fonte: ufficio stampa