Lo scorso 31 maggio a Bruxelles, grazie all’impegno dell’ing. Leandro Pecchia[1], è stato costituito il gruppo interparlamentare del Parlamento Europeo sull’ingegneria biomedica.
Dopo il parere di iniziativa del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE)[2] e le due interrogazioni presentate alla Commissione Europea[3], [4] dai parlamentari europei Lara Comi (PPE-Italia) e Nicola Caputo (S&D-Italia) la costituzione di questo Gruppo interparlamentare è di estrema importanza perché apre prospettive nuove per il riconoscimento della professione a livello europeo e nazionale in ogni Stato Membro che ancora non riconosce la professione, come l’Italia.
L’Italia[5] regolamenta le attività professionali sugli apparati e le strumentazioni per la diagnostica e per la terapia medico-chirurgica ma non riconosce la figura dell’ingegnere Biomedico e Clinico.
Alla manifestazione, particolarmente riuscita, hanno presieduto i parlamentari Jens Gieseke (PPE-DE) anche a nome di Lara Comi e Nicola Caputo (S&D-Italia). Jari Hyttinen, presidente di EAMBES, ha così commentato nell’intervento di apertura: “Un primo, importantissimo passo verso il riconoscimento della professione e i finanziamenti alla ricerca.”
Dalla discussione sono emerse quattro richieste, che rappresentano i primi obiettivi in agenda del gruppo interparlamentare, il quale agirà sulla Commissione Europea e sul Consiglio Europeo affinché:
- l’ingegneria biomedica sia riconosciuta mediante chiaro inserimento nella Direttiva sulle qualifiche professionali. Oggi l’ingegneria biomedica risulta sotto la voce “altre branche dell’ingegneria”;
- gli ingegneri biomedici, mediante le loro rappresentanze professionali e scientifiche, siano coinvolti nella definizione dei regolamenti e nel gruppo di coordinamento sui dispositivi medici;
- l’ingegneria biomedica sia destinataria di una specifica area di ricerca nell’ambito di Horizon 2020 e nei seguenti programmi quadro, riconoscendo il fatto che essa rappresenta oggi il principale canale mediante il quale la Medicina riesce a rinnovarsi;
- la Commissione avvii uno studio sull’ingegneria biomedica in Europa, come richiesto anche dal CESE.
Al termine l’on. Nicola Caputo si è impegnato, a nome del neonato Gruppo Interparlamentare sull’Ingegneria Biomedica, a preparare il giorno stesso quanto necessario per attivare subito la Commissione a lavorare sui quattro punti emersi. Il Gruppo si è dato appuntamento a novembre, al fine di monitorare i progressi e definire i prossimi passi. Su invito di Edgardo Maria Iozia, presidente del comitato Cigno Nero tutti i presenti hanno accettato di farne parte come International Fellows.
Il riconoscimento giuridico degli ingegneri biomedici e clinici è un affare per tutti i cittadini!
[1] Chairman della Divisione Health Technology Assessment (HTA) dell’IFMBE federazione mondiale di ingegneria biomedica; cofondatore del Comitato per il Riconoscimento Giuridico della Professione di Ingegneria Biomedica e Clinica – Cigno Nero
[2]Gazzetta Ufficiale Europea C 291, 4.9.2015, p. 45–53
[3] http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference=E-2015-011613&language=EN
[4] http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference=E-2015-011613&language=EN
[5] «professione regolamentata»: attività, o insieme di attività professionali, l’accesso alle quali e il cui esercizio, o una delle cui modalità di esercizio, sono subordinati direttamente o indirettamente, in forza di norme legislative, regolamentari o amministrative, al possesso di determinate qualifiche professionali; in particolare costituisce una modalità di esercizio l’impiego di un titolo professionale riservato da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative a chi possiede una specifica qualifica professionale. (Art. 3 DIRETTIVA 2005/36/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali)