Pisa, 7 febbraio 2017 – Una nomina che arriva dopo un’esperienza pluriennale in materia di “resistenza antimicrobica”. Presidente del Gisa-Gruppo italiano per la stewardship antimicrobica, è stato eletto infatti il prof. Francesco Menichetti, docente di Malattie infettive all’Università di Pisa nonché direttore dell’omonima Unità operativa dell’Aou pisana dove, da diversi anni ormai, esiste un programma di ‘antimicrobial stewardship’ che assegna un ruolo fondamentale ai laboratori di microbiologia e farmacologia nella gestione delle infezioni, e utilizza precisi indicatori di risultato.
E il Gisa si propone proprio di diffondere la cultura della stewardiship antimicrobica come strumento per ottimizzare l’appropriatezza prescrittiva degli antibiotici, per contribuire al miglioramento del decorso del paziente con infezione, alla riduzione delle resistenze antimicrobiche, degli eventi avversi e dei costi impropri, promuovendo programmi specifici all’interno degli ospedali, in cui la collaborazione interdisciplinare sia il punto di forza.
Questi risultati possono essere ottenuti attraverso il confronto equo fra gli specialisti prescrittori (infettivologi, intensivisti, onco-ematologi, internisti, chirurghi) che, con il coordinamento del farmacista ospedaliero, mettono a punto raccomandazioni/linee-guida sulla profilassi e terapia antibiotica, sulla base dell’epidemiologia locale dei microrganismi responsabili d’infezione e del loro profilo di resistenza antimicrobica.
Oggi la resistenza antimicrobica è la vera spina nel fianco della medicina. Anche le più avanzate tecniche chirurgiche e le più innovative terapie a bersaglio molecolare contro gravi patologie, come quelle oncologiche, vengono vanificate se l’organismo del paziente, già debilitato, si imbatte in un microrganismo agguerrito che, nel corso degli anni, ha sviluppato multiresistenze agli antibiotici. E spesso l’infezione si contrae in ospedale proprio nei reparti a più elevata intensità di cura, dove ci sono pazienti ‘fragili’ per definizione.
Questa battaglia quotidiana si combatte con i nuovi antibiotici per i germi difficili (Klebsiella pneumoniae, Clostridium difficile, Candida), con le idonee misure di igiene da parte del personale sanitario e l’uso delle moderne metodiche microbiologiche, in grado di produrre una diagnosi rapida e accurata del germe responsabile di infezione.
E il successo si ottiene solo partendo da un uso razionale e ottimizzato degli antimicrobici, promuovendo programmi di controllo delle infezioni da microorganismi multiresistenti per contenerne la trasmissione crociata, sfruttando l’apporto fondamentale degli specialisti di Igiene ed epidemiologia.
fonte: ufficio stampa