Studio internazionale dimostra che donne in gravidanza con infezione da Covid-19 hanno un elevato rischio di sviluppare anomalie della placenta dovute ad infiammazione e ischemia correlate alla presenza del virus
Chieti, 24 agosto 2021 – L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara è ancora una volta protagonista nel settore della ricerca sull’infezione da Covid-19 in ambito materno-fetale. La Clinica Ostetrica e Ginecologica, diretta dal prof. Marco Liberati, è autrice di una pubblicazione internazionale che riporta il tasso di anomalie placentari nelle gestanti con infezioni da Covid-19.
Lo studio, il cui primo autore è la dott.ssa Raffaella di Girolamo, specializzanda in Ginecologia e Ostetrica, e in cui ha svolto un ruolo molto rilevante la dott.ssa Emanuela D’Angelo, ricercatrice universitaria in Anatomia Patologica, è stato appena pubblicato sulla rivista American Journal of Obstetrics and Gynecology-MFM.
La pubblicazione di questo studio testimonia la qualificata collaborazione scientifica tra la Clinica Ostetrico e Ginecologica dell’Università di Chieti ed i più importanti centri internazionali interessati alla ricerca in Medicina Prenatale. L’attività di ricerca svolta a livello universitario è fortemente interconnessa con l’attività clinica del “Centro di Medicina Prenatale e Gravidanza a Rischio” del Policlinico “SS. Annunziata” di Chieti, volta ad assicurare la migliore assistenza alle future madri e al loro nascituro.
Questo nuovo studio, consistente in una revisione sistematica e meta-analisi della letteratura scientifica, coordinato dai professori Francesco D’Antonio e Marco Liberati, dimostra che donne in gravidanza con infezione da Covid-19 hanno un elevato rischio di sviluppare anomalie della placenta dovute ad infiammazione e ischemia correlate alla presenza del virus.
“L’infezione da Covid-19 in gravidanza – spiega il prof. Francesco D’Antonio, associato di Ginecologia e Ostetricia presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’invecchiamento, Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” – è associata in alcuni casi a un aumento del rischio di outcome sfavorevole per la madre, tra cui aumento del rischio di morte, accesso in terapia intensiva e necessità di intubazione. Nei primi mesi della pandemia la Clinica Ostetrica e Ginecologica di Chieti aveva già coordinato il primo grande studio internazionale su Covid-19 e gravidanza, coinvolgendo 70 Centri di Medicina Prenatale presenti nei cinque continenti e dimostrando l’elevato tasso di outcome avverso in queste gravidanze”.
“I risultati di questo studio – conclude il prof. D’Antonio – sottolineano l’elevato rischio materno-fetale dovuto all’infezione da Covid-19 e spiegano l’aumento dell’incidenza di complicanze avverse del bambino osservate in donne che hanno contratto l’infezione”.