Il Direttore f.f. della Reumatologia delle Molinette di Torino, alla viglia dell’inizio dei lavori del IV Convegno “Infettivologia e malattie reumatiche” sugli approcci interdisciplinari in reumatologia, che quest’anno tratterà del rapporto che lega l’asse “infezioni-articolazioni”, lancia un monito
Torino, 6 ottobre 2016 – A pochi giorni della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche, il 7 e l’8 ottobre, a Torino, sul tavolo del IV Convegno “Infettivologia e malattie reumatiche” (Starhotels Majestic – corso Vittorio Emanuele II 54), che tratta degli approcci interdisciplinari in reumatologia, si parlerà della relazione tra malattie reumatiche e infezioni e dell’asse che regola il complesso meccanismo “infezioni-articolazioni”. Perché per i 9 milioni di italiani che soffrono di una delle oltre 150 patologie reumatiche conosciute, si può fare ancora di più per offrire loro una vita con meno dolore.
“Ci sono malattie, come l’artrite settica e l’artrite reattiva, che hanno un’origine infettiva. Ma alcune patologie reumatiche rendono più vulnerabili rispetto alle infezioni, così come alcune terapie aumentano il rischio infettivo”, spiega il dott. Enrico Fusaro, direttore f.f. della Reumatologia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, che al suo interno ha aperto un Ambulatorio dedicato alla Diagnosi Precoce dell’artrite reumatoide. Le patologie artritiche riguardano circa l’1% della popolazione, ma probabilmente è una stima per difetto, e nell’area metropolitana torinese si contano quasi 25.000 pazienti.
C’è un’idea che va sdoganata: i malati reumatici non sono per forza in là con gli anni, “Spesso queste patologie colpiscono le donne in età fertile, i ragazzi giovani, persone nel vivo della loro attività lavorativa, sociale, relazionale – precisa il dottor Fusaro – Non dimentichiamo che alcune di queste malattie, se non trattate adeguatamente, possono avere esiti invalidanti. Oggi disponiamo di terapie molto efficaci, ma che devono essere protratte per lungo tempo”.
“Per prevenire alcune complicazioni ed evitare la sospensione delle terapie, specie per i pazienti affetti da artrite, sono consigliabili alcune vaccinazioni, quali l’antinfluenzale e l’anti pneumococcica. Che, in linea di massima, non presentano controindicazioni e permettono di evitare infezioni che potrebbero peggiorare il decorso dei pazienti, obbligandoli ad interrompere temporaneamente la terapia specifica per l’artrite”, avverte il reumatologo.
Quindi, quali attenzioni bisogna avere? “Naturalmente ogni paziente deve essere valutato caso per caso dal proprio medico di famiglia o dallo specialista reumatologo. È importante che l’artrite sia in una fase di bassa attività di malattia. Se il paziente è in terapia biologica è possibile che la vaccinazione sia meno efficace. Sono comunque da evitare i vaccini col microbo vivo attenuato”, suggerisce Fusaro.
Sul tavolo del IV Convegno Infettivologia-Reumatologia si parlerà anche delle nuove molecole che hanno dato una speranza in più ai malati reumatici: “La scelta dei farmaci a disposizione si sta allargando. Nell’arco di alcuni mesi arriveranno due farmaci, entrambi indicati per l’artrite psoriasica, e uno di questi anche per la spondilite anchilosante: sono molto promettenti e si aggiungeranno ai farmaci di cui già disponiamo. Ma quello di cui parleremo in particolare sarà come garantire la massima sicurezza sul fronte infezioni ai nostri pazienti. Aspetto da non sottovalutare”, conclude il dott. Fusaro.
fonte: ufficio stampa