Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): nuovi protocolli terapeutici e la Carta degli Intenti presentati al Congresso promosso dall’U.M.R. di Catania e da HERA Associazione O.N.L.U.S.
Catania, 2 luglio 2015 – Rivoluzionati i percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): nuovi protocolli terapeutici appena introdotti nelle pratica clinica della PMA, e alcuni ancora in fase di definizione, consentono il trasferimento in differita e su ciclo spontaneo di un solo embrione alla volta.
Questo risultato è stato raggiunto grazie all’impiego della vitrificazione quale sistema di crioconservazione di ovociti ed embrioni e permette gli stessi risultati riproduttivi da cicli a fresco, migliorando, inoltre, le percentuali di impianto e gravidanza, con eliminazione del rischio di gravidanze plurime e riduzione dei pericoli di iperstimolazione ovarica.
Questa una delle novità scientifiche al centro del Congresso “Il centro di medicina della riproduzione e l’integrazione nel sistema sanitario territoriale” promosso dall’Unità di Medicina della Riproduzione (U.M.R.) di Catania e da HERA Associazione O.N.L.U.S. che si apre oggi a Catania.
“La vera rivoluzione – spiega il dott. Antonino Guglielmino, Presidente del Congresso e Direttore Istituto di Medicine e Biologia della Riproduzione UMR/HERA – sta nel fatto che, trasferendo gli embrioni in differita rispetto alla stimolazione ovarica, l’endometrio è fisiologicamente più ‘preparato’ e meno ‘stressato’, fattore che migliora significativamente le possibilità di ottenere una gravidanza. La percentuale di impianto sale infatti dal 20-25% al 60-70%”.
Inoltre, grazie al sistema TIME-LAPSE è possibile monitorare lo sviluppo embrionale ed individuare tutte le eventuali anomalie cromosomiche, identificando così gli embrioni che hanno la migliore possibilità di impianto e gravidanza.
Il Congresso di Catania rappresenta il primo appuntamento scientifico sull’infertilità dopo l’annuncio del Piano Nazionale della Fertilità promosso dal Ministero della Salute. Nel corso dell’evento, gli esperti riuniti metteranno a punto una Carta degli Intenti per l’individuazione di Linee guida sulla ridefinizione di un modello organizzativo territoriale nell’ambito della PMA, reso necessario dai numerosi cambiamenti normativi che si sono susseguiti negli ultimi 10 anni e utile nell’affrontare la fertilità tout court: per le coppie infertili; per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche; per i pazienti oncologici; per le persone che decidono di preservare la propria fertilità rimandando il momento genitoriale.
“Il Congresso – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute – risponde all’urgenza di affrontare in modo prospettico e completo le problematiche connesse all’inserimento della PMA nell’organizzazione sanitaria del territorio e della gestione della coppia infertile. Sarò lieto di leggere la Carta degli Intenti che verrà stilata d’intesa fra le diverse professionalità presenti sul territorio”.
Un modello organizzativo adeguato, al pari di altri Paesi europei decisamente più avanguardisti, deve poggiarsi su un protocollo condiviso che coinvolga diverse figure, tra le quali il Medico di Medicina Generale. Si tratta di un modello fondamentale nell’orientare i pazienti e organizzare le strutture, nello specifico i consultori, che consentirebbe non solo procedure più agevoli, ma ridurrebbe sensibilmente anche la mobilità interregionale delle coppie.
fonte: ufficio stampa