Roma, 31 marzo 2022 – “I nuovi e scabrosi episodi di violenza che si sono consumati, negli ultimi giorni, rispettivamente all’ospedale di Torre del Greco (una infermiera 27enne picchiata a calci e pugni da 4 energumeni) e al Policlinico di Roma, in questo caso addirittura con l’aggressione di ben quattro operatori sanitari, non fanno che acuire il nostro malcontento e ci convincono sempre di più che solo “alzando la voce” e manifestando il nostro profondo dissenso verso una politica che ci ha gettato letteralmente nel dimenticato, possiamo, da una parte, raccontare alla collettività quanto sta accadendo nel nostro ‘febbricitante’ sistema, dall’altra provare a spronare gli esponenti di questo Governo e delle Regioni, a svegliarsi dal torpore che per dare inizio a un nuovo futuro per la sanità italiana”.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, presenta alla stampa le due nuove manifestazioni di protesta che prenderanno il via domani mattina, 1 aprile, a Torino (ore 10.00 davanti alla Prefettura) e a Pescara (ore 10.00 davanti alla sede dell’assessorato alla sanità), e che seguono nell’ordine quanto già avvenuto a Rimini, Ferrara, Genova, Milano, Trento, Palermo, Cagliari e Verona.
Si è così riaperta la calda stagione delle proteste degli infermieri italiani, tremendamente stanchi e vessati da una mancata valorizzazione economica, quella che ci colloca tristemente al terzultimo posto fra le retribuzioni dei sanitari dei Paesi Europei, davanti solo a Grecia ed Estonia. In un clima di così forte incertezza, dove da settimane si protrae la trattativa per il rinnovo del contratto della sanità, per il quale si attende spasmodicamente il nuovo atto di indirizzo del Comitato di Settore per integrare le nuove risorse, che peraltro potrebbero non bastare alla luce di una inflazione che mette in ginocchio i lavoratori e le loro famiglie, gli infermieri non hanno altra scelta che quella di manifestare legittimamente le proprie istanze, che condurranno allo sciopero già ufficializzato per il prossimo 8 aprile e che con il blocco degli straordinari per ben sei giorni.
“Sicurezza sul lavoro e stabilità economica sono i temi caldi di una protesta che non si placherà finché questo Governo non ci guarderà negli occhi e deciderà finalmente di ascoltarci e di valorizzare la nostra figura professionale, così come meritiamo noi infermieri italiani”, ribatte De Palma.
“Area contrattuale autonoma, maggiori risorse per le indennità specifiche degli infermieri e per tutti i professionisti della sanità, reale contrasto al fenomeno della violenza ai danni degli operatori sanitari, assunzioni a tempo indeterminato per rendere adeguate le dotazioni degli organici in sanità e la stabilizzazione del personale precario, rimozione del vincolo di esclusività”: sono questi i motivi chiave di una battaglia che vede ancora una volta gli infermieri, perno della sanità italiana, in prima linea, da Nord a Sud, rivendicare il proprio ruolo e combattere per un futuro della professione degno di tal nome.