Indagate le implicazioni del sonno sulla salute in età pediatrica

Milano, 4 settembre 2024 – Una alleanza sinergica e virtuosa. Sonno e sport sono due pilastri del benessere: insieme all’alimentazione sana, varia e bilanciata, corroborano e collaborano a potenziare lo stato di salute. Il sonno in particolare è ‘vitale’ per l’esistenza dell’essere umano.

Le ultime evidenze scientifiche aprono nuove implicazioni sul ruolo e le funzioni del sonno; sembrano infatti dimostrare che è indispensabile per le funzioni esecutive come memoria, apprendimento e per i meccanismi di plasticità neurale: funzioni cruciali che sono alla base della capacità del cervello per autoripararsi da eventuali danni, adeguarsi a nuove condizioni e trovare soluzioni alternative in contesti di criticità.

Inoltre numerosi studi sperimentali, di laboratorio, ma anche di Real World, condotti in bambini e ragazzi in età (pre)adolescenziale, fino ai 14 anni, attestano che la carenza di sonno favorisce lo sviluppo di disturbi dell’apprendimento e della memoria, aumenta il rischio di patologie e disturbi metabolici, come obesità ma favorisce anche comportamenti autolesivi fra cui atti suicidari, ritiro sociale, dipendenze.

Per indagare le implicazioni del sonno sulla salute, soprattutto nei bambini e nei giovani e la relazione con lo sport, Fondazione Humanitas per la Ricerca ETS sostiene con una raccolta fondi dedicata a un progetto di ricerca promosso dall’équipe multidisciplinare dedicata ai disturbi del sonno dei centri Humanitas Medical Care.

“I disturbi del sonno – spiega il dott. Michele Cucchi, psichiatra e Direttore Sviluppo Aree Mediche di Humanitas, responsabile del centro Humanitas PsicoCare – possono essere diversi, il più diffuso nella popolazione generale è l’insonnia: ne soffre 1 italiano su 4 in età adulta, il 27% degli adolescenti con un picco del 30% fra i bambini in età prescolare con importanti ripercussioni sulla crescita e sullo sviluppo neurocognitivo. Altrettanto rilevante è l’incidenza di russamento e di apnee che si manifesta nel 10% dei bambini con influenze, anche in questo caso, sulla crescita fisica e cognitiva. Solo due ‘spunti’ per comprendere il ruolo del sonno e della sua funzione, fondamentale nel contribuire allo sviluppo armonico e alla promozione della salute di adulti, ragazzi e bambini, quindi in grado di influenzare anche l’aspetto cognitivo e il comportamento”.

“Durante le ore di sonno – proseguono la dott.ssa Anna Losurdo e la dott.ssa Elisa Morrone, rispettivamente neurologa e psicologa-psicoterapeuta, esperte entrambe in disturbi del sonno – il cervello mette in atto una serie di meccanismi di pulizia, di recupero, di manutenzione di moltissime sue aree che aiutano a ripartire in forma al mattino. Nei bambini e negli adolescenti il “buon riposo” è ancora più importante, durante il sonno infatti si produce, per esempio, l’ormone della crescita. Vi è evidenza che bambini con disturbi del sonno oltre ad avere problemi scolastici, comportamentali, ad essere aggressivi, spesso scambiati per iperattivi, manifestano anche deficit nello sviluppo. Mentre nei neonati il sonno permette al cervello di maturare, ecco la ragione per cui i piccolissimi dormono circa 20 ore al giorno”.

“Dunque, individuare e curare un disturbo del sonno in età infantile – aggiunge Cucchi – è di fondamentale importanza. Studi scientifici dimostrano che specifici trattamenti possono aiutare il recupero sia di deficit o il ritardo (neuro)cognitivo, anche in maniera totale, oltre a contribuire alla corretta crescita fisica. Pertanto la diagnosi precoce è fondamentale per non aumentare il gap nello sviluppo con i coetanei”.

Eppure in molti casi preadolescenti e adolescenti non dormono a sufficienza, un “deficit di riposo” spesso associato ad uso di dispositivi elettronici, videogiochi, realtà virtuali, con un sensibile aumento del rischio di soffrire di disturbi psicologici importanti: autolesionismo, depressione, ansia, ritiro sociale.

“Un meccanismo generato dal fatto che le aree del cervello che controllano le emozioni – prosegue il dottore – non sono in grado di recuperare totalmente durante il sonno, a discapito della capacità di gestire in maniera corretta le emozioni stesse durante il giorno. Da qui anche alcune delle tipiche affermazioni che sono parte della nostra quotidianità: “oggi sono più nervoso del solito perché non ho dormito bene”, o in relazione ai bimbi “è più nervoso perché non ha finito il sonno”, proprio perché dormendo male il cervello non ha avuto il tempo di ricalibrare i circuiti emotivi”.

Inoltre, le ultime ricerche mostrano anche che il sonno è fondamentale per lo sviluppo sessuale secondario dell’adolescenza, durante la notte vengono infatti prodotti gli ormoni dello sviluppo sessuale. “Dormire poco o male – chiariscono le dottoresse Losurdo e Morrone – rallenta lo sviluppo in modo globale e riduce il controllo inibitorio aumentando i comportamenti impulsivi. Studi condotti con risonanza magnetica hanno dimostrato come i comportamenti a rischio (impulsivi e aggressivi, auto-eterodiretti) indotti da una cattiva qualità di sonno, siano associati ad una diversa attivazione cognitiva nelle aree prefrontali, aree deputate proprio al controllo degli impulsi, e nelle aree deputate alla gestione delle emozioni, cioè amigdala e sistema limbico”.

Non ultimo esiste una stretta relazione fra sonno e sport: “Il sonno svolge un ruolo fondamentale anche nelle prestazioni sportive – dichiarano all’unisono gli esperti – in quanto, contrariamente a quanto si possa pensare, anche di notte il cervello continua a lavorare, a elaborare informazioni, a fare pulizia o restauro delle funzioni complessive favorendo così comportamenti nuovamente efficienti il giorno dopo. Ad esempio, vi è evidenza, da diversi studi di letteratura, che la deprivazione di sonno negli atleti si associa a ridotta performance sportiva, aumento di infortuni, crampi e dolore persistente. Dormire bene è dunque indispensabile, si può stare senza mangiare per giorni ma non senza dormire; conoscere il nostro sonno e capire soprattutto come migliorare quello dei piccoli è lo ‘strumento’ per armonizzare la loro crescita e promuovere uno sviluppo il più ottimale possibile”.

“In quest’ottica – conclude il dott. Cucchi – il nostro studio ha l’obiettivo di indagare nei bambini e ragazzi tra i 5 e 14 anni la presenza di disturbi del sonno, la regolarità del ritmo sonno-veglia, il benessere psicologico e la health literacy, cioè l’alfabetizzazione alla salute, che comprende le abilità cognitive e sociali che determinano la motivazione e la capacità degli individui di accedere alle informazioni, di comprenderle e utilizzarle per promuovere e mantenere una buona salute e un buon stile di vita. Più semplicemente health literacy è la capacità di (sapere) scegliere dove recuperare le informazioni – libri, siti, video, gruppi – e come trasformarle in stile di vita, quindi a mettere in atto comportamenti adeguati per raggiungere un buono stato di salute: gli ‘health behaviours’”.

Con questo obiettivo i genitori di bambini e ragazzi coinvolti nell’indagine saranno invitati a compilare dei semplici questionari che serviranno da feedback per offrire consigli specifici sulla gestione del sonno.

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