Terni, 22 febbraio 2020 – Nonostante le criticità cui hanno dovuto far fronte nel 2019 tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere della regione, il dipartimento oncologico dell’Azienda ospedaliera di Terni nell’ultimo anno ha raggiunto risultati molto buoni in termini di volume di attività e attrazione extraregionale e guarda con fiducia al 2020 grazie ad un programma di sviluppo che prevede incremento dell’organico, investimenti tecnologici e contestuale ottimizzazione di alcune attività innovative e strategiche in termini di qualità del percorso diagnostico-terapeutico, come il coordinamento dei gruppi oncologici multidisciplinari (GOM) e un ulteriore potenziamento dell’attività di biologia molecolare, da parte dei laboratori di patologia molecolare, per favorire cure sempre più personalizzate di alcuni tumori.
In particolare il 2020 è iniziato con l’assunzione di 3 medici oncologi, di cui due prenderanno servizio nei prossimi giorni, e sono in corso le procedure per l’assunzione di nuovo personale anche in radioterapia e nelle altre strutture del dipartimento. Risorse umane indispensabili sia per ridurre il sovraccarico di lavoro cui è stato finora sottoposto il personale, sia per consentire una ridefinizione organizzativa di alcuni percorsi, al fine di ridurre i tempi di attesa per visite e somministrazione delle terapie.
Inoltre è in corso, e prossima all’aggiudicazione, la gara per l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare per la radioterapia guidata dalle immagini della TC incorporata, un investimento importante di oltre 2milioni di euro finanziati con i fondi dell’ex art. 20.
“Questa nuova tecnologia – spiega Ernesto Maranzano, direttore di dipartimento oltre che della struttura di Radioterapia oncologica – si aggiunge agli altri due acceleratori lineari in dotazione e consente di aumentare il numero dei trattamenti e migliorarne la qualità. Le sue caratteristiche permettono un alto rateo di dose e quindi l’effettuazione della radioterapia in tempi più brevi col risultato di migliorare la precisione del trattamento e il comfort del malato. È l’approccio migliore nella maggior parte dei tumori, risultando ideale per l’esecuzione di nuovi schemi di radioterapia più concentrati nel tempo (ipofrazionamento della dose) e per ridurre la dose ai tessuti sani. La Fisica sanitaria, struttura afferente al nostro dipartimento, gioca un ruolo essenziale nella pianificazione accurata dei trattamenti”.
Nel 2019 si è registrato un incremento degli studi clinici che coinvolgono tutte le strutture afferenti al dipartimento sia ospedaliere che universitarie, compresi i due centri clinici di Fase 1 dell’Oncologia medica e ora anche dell’Oncoematologia, dove la professoressa Anna Marina Liberati sta dando continuità agli studi clinici avviati, anche dopo il pensionamento. Peraltro al momento è in fase di studio una rivisitazione del progetto generale che prevede spazi dedicati all’Oncoematologia all’interno del corpo ospedaliero e vanno avanti le procedure per l’ampliamento della sala di attesa di Oncologia.
Nel programma di sviluppo del dipartimento rientrano anche l’ottimizzazione dell’attività dei GOM grazie ad una nuova figura, il data manager, che coordinerà le attività dei gruppi. Un ruolo strategico, perché è nell’ambito dei GOM che vengono discusse le problematiche di ciascun paziente oncologico, condividendo i percorsi di diagnosi e cura. Fondamentale sarà anche l’implementazione dell’attività di biologia molecolare da parte dei laboratori di patologia molecolare dell’Anatomia Patologica che, grazie all’acquisizione di tecnologie innovative (Real Time, Sequenziatore di nuova generazione, Pirosequenziatore, NGS, FISH), è in grado non soltanto di individuare il tipo di neoplasia ma anche di fornire, in base agli assetti genetici identificati, le valutazioni molecolari necessarie per una completa caratterizzazione della neoplasia e quindi per la programmazione della terapia personalizzata.