Incidentalità stradale correlata a uso di alcol e droghe. Indagine del Moige sulla percezione dei rischi

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Roma, 1 novembre 2018 – Il 70% dei genitori italiani con figli adolescenti ha paura che il proprio figlio faccia uso di stupefacenti o che sia coinvolto in incidenti stradali; il 91% dei genitori ritiene importante il ruolo della scuola nella prevenzione.
Solo nel 2017, le Forze dell’Ordine hanno rilevato complessivamente 174.933 incidenti mortali, con 246.750 persone ferite e 3.378 vittime.

Presentata presso la sala del Parlamentino del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – CNEL, la campagna “Mano al volante, occhio alla vita”, promossa dal Moige – Movimento Italiano Genitori con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche antidroga, finalizzata a sensibilizzare oltre 8.000 ragazzi e 15.000 tra genitori e docenti delle scuole secondarie di secondo grado di 10 regioni italiane sul tema dell’incidentalità stradale, correlata all’uso di alcol e droghe.

Alla conferenza, moderata da Elisabetta Scala, Vicepresidente Moige hanno partecipato Paolo Peluffo, Segretario Generale del CNEL, Maria Contento, Capo Dipartimento Politiche Antidroga; Roberto Sgalla, Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato; Livio Gigliuto, Direttore centro sud Istituto Piepoli; Paolo Colangelo, Presidente Confarca; Antonio Boschini, Comunità di San Patrignano; Piergiorgio Assumma, Presidente Oss. tutela delle vittime di omicidio stradale, e Antonio Affinita, Direttore generale Moige.

Tra i presenti anche Eugenia Carfora, Preside dell’Istituto Morano di Caivano e una rappresentanza dei ragazzi che nelle prossime settimane parteciperanno alle attività di progetto.

L’iniziativa vuole centrare l’attenzione dei media sul tema fondamentale dell’educazione stradale e dei rischi derivanti dall’uso di alcol e droghe anche per prevenire ogni forma di incidentalità stradale causata dalla guida in stato di alterazione psicofisica; inoltre, si è discusso anche della grande diffusione che stanno avendo in questi mesi gli shop di cannabis “legale” e delle conseguenze che esse possono avere nella banalizzazione del consumo di droghe, e quindi sull’incremento di incidenti stradali.

A tale proposito il Moige insieme all’Istituto Piepoli ha realizzato un’indagine sulla percezione del rischio di incidenti stradali causati dall’uso di alcol e droghe, e sui rischi connessi dalla presenza massiva dei cannabis shop sul territorio nazionale.

I dati a cura dell’Istituto Piepoli
L’indagine sulla percezione dei genitori sul pericolo di alcol e droghe connesse alla guida realizzata dall’Istituto Piepoli e presentata nel corso della conferenza stampa, ha un campione di ricerca costituito da 1518 adulti.

Il 39% dei genitori italiani con figli tra i 14 e i 19 anni ha evidenziato la paura che i propri figli possano essere coinvolti in un incidente stradale e il 31% che facciano uso di droghe e abuso di alcol.

Una cattiva dinamica di gruppo è la principale colpevole dell’uso di droghe e alcol tra i giovani. A pensarlo sono i genitori (47%), ma soprattutto i non genitori (59%), che danno un peso importante anche alla possibilità di trasgredire (39%) e divertirsi (45%), ritenute cause più marginali dai genitori (entrambe al 27%), che invece attribuiscono un peso superiore alla noia (28%).

Secondo 6 intervistati su 10, l’apertura di negozi dedicati alla vendita di cannabis legale potrebbe contribuire a incrementare la propensione dei giovani a fare utilizzo di sostanze stupefacenti. Un timore particolarmente forte tra i genitori.

Se per quanto riguarda le cause genitori e non genitori, pur con qualche distanza, testimoniano una sorta di comune sentire, la divaricazione tra le due categorie risulta più evidente sui metodi di prevenzione dell’utilizzo di alcol e droghe prima di mettersi alla guida: come evitarlo? Per i genitori, la risposta sta in prima battuta nel buon esempio da dare ai figli. Anche il controllo, però, ha un ruolo importante. Diversa l’opinione dei non genitori, che credono principalmente nel dialogo e nella responsabilizzazione dei più giovani.

Famiglia e scuola, in quest’ordine, sono secondo gli italiani i principali attori della lotta all’utilizzo di alcol e droghe prima di mettersi alla guida. Un ruolo preminente viene dato all’istituzione familiare, il cui ruolo è considerato addirittura molto importante da 9 intervistati su 10, mentre solo 6 su 10 attribuiscono pari valore al ruolo dell’istituzione scolastica.

Il ruolo della scuola è ad ogni modo vissuto come importante da 9 cittadini su 10 (in questo caso in maniera pressoché identica tra genitori e non genitori) e sembra essere da lì che gli italiani si aspettano la soluzione. La metà dei genitori di figli di età compresa tra 14 e 19 anni dichiara di non essere a conoscenza di campagne di sensibilizzazione al tema nelle scuole. Un genitore su due: un grande mare ancora da battere e conquistare per la scuola italiana.

“In conclusione, per l’Opinione Pubblica – dichiara Livio Gigliuto, Direttore Centro Sud di Istituto Piepoli – lo spettro dell’uso di droghe e alcol prima di mettersi alla guida è secondo solo al grande archetipo della salute. Gli italiani credono nei figli e fanno sui giovani profezie positive, ma hanno paura delle cattive compagnie e del fattore-noia. Per genitori e non genitori italiani il controllo serve ma non basta, occorrono ascolto e fiducia, a scuola e in famiglia”

Il progetto
“Mano al volante, occhio alla vita” è il progetto che il MOIGE, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche antidroga, promuove, nelle scuole secondarie di secondo grado del territorio nazionale, contro ogni forma di incidentalità stradale causata dalla guida in stato di alterazione psicofisica per l’uso di alcol-droga correlati.

Il progetto nel corso dell’anno scolastico 2018/2019 coinvolgerà istituti superiori e licei di 10 regioni diverse, oltre 8.000 ragazzi e 15.000 tra genitori e docenti. (In allegato l’elenco delle scuole partecipanti).

Attraverso kit didattici, concorso video, materiale informativo e strumenti digitali sarà promossa una maggiore consapevolezza sul tema dell’educazione stradale e sui rischi derivanti dall’uso di alcol e droga.

Le dichiarazioni
“Affrontare il tema degli incidenti stradali, sia in Italia che in Europa, impone di considerare il fatto che tra i comportamenti più pericolosi si annoverano la guida in stato di ebbrezza e in stato di alterazione per l’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope. Per tale motivo, oltre ad attivare azioni di prevenzione specifica sul territorio, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il DPA e le Forze dell’Ordine con lo scopo di introdurre nuove misure organizzative per ottimizzare le attività di accertamento su strada per la prevenzione del fenomeno. Infine vorrei rivolgermi ai ragazzi: godete intensamente, e in modo sano, di ogni attimo della vostra vita e non scordate che le droghe, tutte le droghe, fanno male, sono nocive per la vostra salute e sono solo fonte di guai per voi e per chi vi sta vicino. La droga fa schifo”, così Lorenzo Fontana, Ministro per la famiglia e le disabilità con delega alle politiche antidroga, che non ha potuto partecipare per un imprevisto impegno istituzionale fuori Roma, nel messaggio rivolto ai partecipanti.

“Gli incidenti stradali sono ancora purtroppo la prima causa di morte per i giovani sotto i 30 anni. Ciò che purtroppo viene spesso sottovalutato, soprattutto tra i giovani, è il pericolo che si corre quando si adottano comportamenti scorretti, come quello di mettersi alla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, e il reale rischio a cui si espone la propria vita e quella degli altri. Fondamentale è allora l’impegno congiunto diretto a diffondere ai ragazzi la cultura di una corretta mobilità perché i giovani rappresentano i primi destinatari della comunicazione in materia di sicurezza stradale: sono la generazione dei futuri automobilisti e i migliori portavoce del messaggio di legalità con il mondo degli adulti”, ha dichiarato Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato.

“I dati sono drammatici ed è necessario agire da subito con campagne di prevenzione che sensibilizzino i minori alla cultura della legalità, contro la sottocultura della droga e dell’alcol. Serve un’alleanza di tutti coloro che hanno una responsabilità educativa verso i nostri figli: le scuole, le istituzioni, le famiglie, ma anche il mondo della televisione, della musica, dei social. La disinformazione rappresentata sia dei cattivi maestri sia dalla presenza dei cannabis shop e dall’uso del termine ‘light’ associato alla cannabis, è una vergogna! E per questo chiediamo al Governo di intervenire.”, dichiara Antonio Affinita, Direttore generale del Moige, Movimento Italiano Genitori.

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