Torino, 9 marzo 2018 – 500 metri quadrati al primo piano della struttura di Via Silvio Pellico 19 sono interamente dedicati al nuovo Centro di Riproduzione Assistita della ASL Città di Torino, che dall’Ospedale Maria Vittoria è stato trasferito in questa sede, potenziandolo, per offrire alla città un nuovo polo specializzato.
Diretto dal dott. Claudio Castello, il Centro è dotato di blocco operatorio dedicato, laboratori attigui ad esso, area di day surgery con sei letti, ambulatori e l’organico di due medici, due biologi e due ostetriche prima in servizio al Maria Vittoria.
“Si tratta di un’operazione di potenziamento di questa attività – sottolinea con soddisfazione il Direttore Generale della ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti – il nostro obiettivo è infatti aumentare il volume, raddoppiando i cicli di riproduzione assistita di II livello, dagli attuali 300 a 600, potenziando conseguentemente anche l’attuale organico, per costituire un polo di eccellenza e uniformare l’offerta cittadina sul territorio”.
“Sono davvero soddisfatto – commenta l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta – Questa è la strada che la Regione Piemonte aveva tracciato per restituire al Valdese il ruolo e la funzionalità che questa struttura merita di continuare ad esercitare in città. Ampliare l’offerta di servizi sanitari in questo settore è poi una scelta che apre importanti prospettive. Ringrazio il direttore Alberti per questa scelta”.
“Questo nuovo centro potrà essere uno dei più grandi pubblici e attivi in ambito regionale, all’avanguardia sotto ogni aspetto di normative e di standard tecnologici – spiega il Direttore del Centro FIVET ASL Città di Torino, dott. Claudio Castello – qui abbiamo portato anche tutte le attività ad esso correlate, come gli esami endoscopici dell’utero, le tecniche di preservazione e la conservazione della fertilità, il servizio di onco-fertilità, unico centro di riferimento insieme al Centro del Sant’Anna per la crioconservazione del materiale genetico, per il paziente neoplastico maschile e femminile, e inoltre stiamo lavorando per poter presto offrire anche la possibilità di erogare tecniche di diagnosi genetica preimpianto, sulle coppie aventi diritto che necessitano di tale indagine”.
“Da corso Tassoni a Via Silvio Pellico non è solo un trasloco ma un salto di qualità – aggiunge il Direttore Generale Alberti – innanzitutto per offrire locali idonei, come prevede la rigida normativa che equipara i Centri per la Riproduzione Assistita ai Centri Trapianti e, superando i limiti strutturali della sede precedente, poter rispondere al meglio alle esigenze dell’Utenza, abbattendo contestualmente le liste d’attesa che erano superiori ai sei mesi”.
Gli spazi della Casa della Salute Valdese destinati al Centro FIVET sono stati progettati e realizzati secondo le linee guida CNT (Centro Nazionale Trapianti), per garantire i migliori requisiti di qualità e di sicurezza.
Ad oggi in Italia il 3% dei nati è frutto di tecniche di Riproduzione Assistita e in Piemonte il 2% dei nati. La problematica principale di infertilità femminile nella nostra Regione è l’aumento dell’età della prima gravidanza, soprattutto correlata al condizionamento indotto dal percorso studio-lavoro-famiglia, che non agevola la maternità.
Le pazienti che ricorrono alle tecniche di Riproduzione Assistita in Piemonte hanno un’età media di 36 anni, e anche la percentuale di successo delle procedure è sempre dipendente dall’età: superiore del 50% per le donne sotto i 30 anni, nettamente in diminuzione, sino a un tasso inferiore del 10% per le over40, con una media statistica di successo del 33%.
Seguono cause ambientali e alimentari, come la insulino-resistenza, strettamente legata al metabolismo degli zuccheri.
Per l’infertilità maschile la causa principale risiede nel varicocele pelvico, non più intercettato dallo screening della visita medica militare, abolita.