Un workshop scientifico per inaugurare i nuovi laboratori di Ricerca: ospite d’onore il prof. Ferid Murad, Premio Nobel per la Medicina nel 1998
Roma, 10 giugno 2016 – Un microscopio a scansione, uno a trasmissione e un altro di tipo confocale. Sono le attrezzature di assoluta avanguardia tecnologica del nuovo laboratorio MEBIC, nato dal consorzio interuniversitario tra l’Università San Raffaele di Roma e l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Il centro di ricerca avrà la sua sede operativa presso il Research Institute dell’IRCCS San Raffaele.
Oggi la sua inaugurazione, proprio presso la sede dell’Università San Raffaele di Roma (via di Val Cannuta, 247 Roma). Una giornata dall’alto valore scientifico poiché proprio in occasione del taglio del nastro di questa nuova importante realtà scientifica, si è tenuto un workshop che ha visto la partecipazione del Premio Nobel per la Medicina prof. Ferid Murad (insignito del prestigioso riconoscimento nel 1998 per aver scoperto, insieme ai colleghi Robert Furchgott e Louis Ignarro, le implicazioni della molecola di monossido di azoto nel sistema cardiovascolare.
Cos’è il MEBIC? Il MEdical and Experimental Bioimaging Center è dotato di strumenti di ultimissima generazione che lo convalidano centro di alta tecnologia per tutto ciò che è imaging. Attrezzature acquistate grazie al fondamentale contributo della Fondazione Roma, quali il microscopio a scansione, quello a trasmissione e confocale, che permetteranno di studiare i tessuti e quindi le cellule ingrandendoli milioni di volte, studiando l’interazione tra molecole e repertando immagini di altissima qualità con lo scopo della costruzione di un enorme database.
I suoi obiettivi – Lo studio e quindi l’analisi scientifica del nuovo laboratorio MEBIC si spinge quindi fino al livello molecolare. L’obiettivo principe di tale attività di ricerca sarà quello indagare i meccanismi molecolari e cellulari che si attivano al momento della riabilitazione, sia essa neuromotoria, respiratoria o cardiovascolare. Cosa succede nelle cellule dei nostri muscoli quando vengono sottoposti a riabilitazione? E a quelle dei nostri polmoni e del nostro cuore?
Sono alcune delle domande cui cercherà di rispondere, insieme alla sua squadra di ricercatori, il prof. Matteo Antonio Russo, presidente del MEBIC nonché responsabile della Ricerca Clinica dell’IRCCS San Raffaele Pisana, che ha spiegato: “Le attività di ricerca del nuovo centro di Microscopia MEBIC si pongono l’obiettivo di analizzare gli effetti che ha la riabilitazione ad un livello molecolare e cellulare. Lo scopo è migliorare le tecniche riabilitative, le terapie farmacologiche, individuando e capendo a fondo i marcatori di riabilitazione”.
“Il Consorzio MEBIC – ha spiegato il prof. Enrico Garaci, rettore dell’Università San Raffaele Roma – nasce dalla volontà e dall’impegno delle nostre università di realizzare un centro di morfologia avanzata, utilizzato dai due Atenei ma aperto alla collaborazione con altre Università e altre istituzioni scientifiche internazionali già individuate nella Washington University di Washington DC, Johns Hopkins University di Baltimora, Ohio State University di Columbus, Hawaii Cancer Center di Honolulu. In tale contesto il centro realizza un valore aggiunto rappresentato dall’accesso alle numerose facilities che possiede la struttura San Raffaele, quali ad esempio l’Università, la Bio – Banca, il Centro del Farmaco e l’IRCCS. Ciò permetterà di realizzare, per esempio, una struttura di tele patologia di diagnostica ultrastrutturale, e di studiare gli effetti tossici dei farmaci a livello ultrastrutturale”.
“Il MEBIC – ha dichiarato il prof. Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata – è un esempio di nuova filosofia della Scienza che mira a facilitare la crescita della conoscenza attraverso un approccio multidisciplinare e complementare”.
“Grazie al contributo della Fondazione Roma, la cui presenza attenta e solidale verso le esigenze del territorio si fa sentire soprattutto nel campo della salute e della ricerca scientifica – ha dichiarato il presidente della Fondazione, prof. avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele – viene oggi posto il sigillo finale ed ufficiale al completamento del Centro hi-tech e che ora viene messo a disposizione della comunità nel pieno delle sue potenzialità. La struttura, infatti, si candida a rappresentare un polo di riferimento per la Microscopia elettronica, che ricopre un peso fondamentale nella ricerca, nella diagnostica e nella formazione, potendo ora intensificare le collaborazioni già in essere con la comunità scientifica, dare ulteriore slancio alla missione didattica delle Università consorziate nella formazione culturale e metodologico-pratica degli operatori nella morfologia high-tech, ed anche, auspicabilmente, di convenzionarsi con il Sistema Sanitario Regionale per la diagnostica ultrastrutturale, che rappresenta il gold standard per alcune patologie e che costituisce un supporto prezioso per rifinire la diagnosi in termini patogenetici, individuare meglio i bersagli terapeutici personalizzati e valutare con indici quantitativi corretti l’effetto delle terapie e il recupero funzionale post cura. Questa iniziativa – ha concluso il Presidente Emanuele – conferma la volontà della Fondazione Roma di investire nel campo della salute e della ricerca, tanto più in una fase così delicata, caratterizzata da tagli governativi crescenti, nonché la sua capacità di operare efficacemente in sinergia con le realtà più avanzate, anche dal punto di vista metodologico, dell’intero settore”.
fonte: ufficio stampa