Servizio Sanitario Nazionale
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine
Dott. Gianpiero Fasola, Direttore del Dipartimento di Oncologia di Udine: “Si tratta di una delle innovazioni più promettenti della storia della medicina. L’idea che sia il nostro sistema immunitario a poterci guarire dal cancro non è nuova, ma l’identificazione dei meccanismi con i quali il cancro inganna l’organismo, è stata determinante a superare il blocco a vantaggio di un discreto numero di pazienti”
Udine, 22 novembre 2017 – “Immunoterapia dei tumori: prospettive cliniche, ricadute organizzative, sostenibilità” è il titolo del convegno – organizzato dal Dipartimento ad attività integrata di Oncologia della Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine con il patrocinio della Associazione Italiana di Oncologia medica (AIOM) e del Collegio Italiano de Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) – che si terrà giovedì 23 novembre prossimo, con inizio alle ore 9.00, nell’Aula Magna sita nel seminterrato sotto la Chiesa dell’ospedale di Udine.
L’immunoterapia dei tumori è una delle più importanti innovazioni degli ultimi anni in medicina: ha trasformato da invariabilmente fatali a potenzialmente guaribili alcuni tumori metastatici fino a ieri tra i più difficili da curare quali il melanoma, il cancro del polmone e il carcinoma renale.
Dopo i saluti del dott. Mauro Delendi Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, i lavori saranno aperti da una lettura magistrale affidata al prof. Cossarizza, ricercatore friulano all’Università di Modena, sui rapporti tra sistema immunitario e tumori. Seguiranno relazioni dedicate al melanoma, al tumore polmonare e al carcinoma renale, affidate ad alcuni tra i maggiori esperti nazionali in materia.
Nel corso della giornata saranno affrontate, con la partecipazione della Direzione Medica ospedaliera ASUIUD e delle Direzioni Generali di altri ospedali italiani (tra i quali il CRO di Aviano) varie tematiche di tipo organizzativo: cosa devono fare i Servizi Sanitari ospedalieri e territoriali per gestire al meglio questi pazienti e, infine, la questione della sostenibilità dei costi legati a queste terapie.
In Friuli Venezia Giulia nel 2017 sono previste 400 nuove diagnosi di melanoma (14.000 in Italia) e oltre 900 di cancro polmonare (oltre 40.000 in Italia). La comunità scientifica si interroga sul significato di alcuni dati, ma la presenza di una quota (anche del 20%) di pazienti che diventano lungo sopravviventi (ad oltre 5 anni dal trattamento) rappresenta una rivoluzione e genera nuove speranze.
Importanti anche le ricadute organizzative sui Sistemi Sanitari: l’incremento continuo della prevalenza dei pazienti oncologici, sarà ancora più marcato per effetto di questi trattamenti. Il numero di pazienti che vivono avendo alle spalle una diagnosi di cancro è salito rapidamente: da 2, 5 milioni nel 2012 ad oltre 3 milioni e 300 mila nel 2017. Considerato che l’incidenza di nuovi casi resta stabile (370 mila /anno, stima 2017) l’aumento è una diretta conseguenza della maggiore sopravvivenza di questi pazienti e di una migliore curabilità.
Più pazienti in trattamento quindi, spesso con terapie ‘croniche’ e con fabbisogni assistenziali che coinvolgono l’Oncologia medica ma anche diverse altre aree cliniche degli ospedali e dei distretti, oltre alla medicina generale. Si tratta di terapie generalmente meglio tollerate rispetto alla chemioterapia, ma nelle quali gli effetti collaterali devono essere gestiti da équipe multi-specialistiche (endocrinologo, dermatologo, reumatologo) che impongono una collaborazione efficace tra i centri ospedalieri di alta specializzazione e quelli di rete.
Vi è infine un problema di sostenibilità per il Servizio sanitario: si tratta di terapie il cui costo per paziente supera i 50.000 euro l’anno. Nel solo ospedale di Udine, nei primi 8 mesi del 2017 sono state impiegate risorse superiori ad un milione di euro per i due principali farmaci oggi utilizzabili (nivolumab e pembrolizumab); la previsione è di una crescita esponenziale per i prossimi anni.
“Si tratta di una delle innovazioni più promettenti della storia della medicina – afferma il dott. Gianpiero Fasola, Direttore del Dipartimento di Oncologia di Udine – l’idea che sia il nostro sistema immunitario a poterci guarire dal cancro non è nuova, ma l’identificazione dei meccanismi con i quali il cancro inganna l’organismo, è stata determinante a superare il blocco a vantaggio di un discreto numero di pazienti. L’oncologia italiana – compreso il Centro Oncologico di Udine – è in prima linea nella ricerca con l’obiettivo di una ulteriore estensione delle indicazioni ad altri tumori (dal distretto cervico facciale a quelli gastrointestinali)”.