Il viaggio senza tempo della cronicità

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Nicoletta Cocco

Contro la malattia gli affetti contano. Dolcezza, partecipazione e pazienza sono le parole chiave per aiutare una persona che soffre. In questi casi la famiglia, se riesce a fare quadrato intorno al malato, è meglio dello psicologo.

Quando una malattia grave colpisce un familiare, sentire l’affetto e la partecipazione delle persone che più si amano sarà il sostegno migliore, un punto fermo di fronte a un futuro incerto e nebuloso.
Anche quello di chi assiste la persona ammalata non è un percorso facile, deve lavorare su se stesso e vincere lo scoraggiamento e la paura.

In salute e in malattia a volte suona come uno slogan, più che una sacra promessa. Perché in salute è facile restare uniti, esserci. La difficoltà può nascere quando la paura attanaglia chi di fronte alla malattia non regge, tende a negarla, a non volerla vedere o accettare.

La malattia non è qualcosa da nascondere o da rimuovere, ma un evento che fa parte dell’esistenza umana, quindi da affrontare limpidamente, pur nel dolore e nell’incertezza.

Assistere un malato richiede un grande impegno, fisico e mentale. Fondamentali le politiche sanitarie che promuovono reti integrate di servizi per l’assistenza dei malati cronici e non solo, politiche che siano altresì di aiuto per le famiglie affinché possano trovare un po’ di respiro, possano recuperare le giuste energie per vivere con equilibrio il lungo viaggio senza tempo della cronicità.

Nicoletta Cocco

Direttore responsabile insalutenews.it

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