Oltre tremila medici di famiglia, sentinelle della salute del singolo, a congresso nel capoluogo toscano. La collaborazione con gli specialisti, una nuova scuola di formazione che guarda al futuro, i rapporti con le istituzioni e i servizi al cittadino tra i temi affrontati
Firenze, 1 dicembre 2019 – Si è tenuto a Firenze, presso la Fortezza da Basso, il 36° Congresso Nazionale della SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie dal titolo “Progetti e strumenti per la Medicina Generale del futuro”. Un appuntamento volto a valorizzare le molteplici branche affrontate dai Medici di famiglia nella loro quotidiana attività.
La consueta vetrina quest’anno è ancora più ricca: presenti oltre 3mila fra clinici e altri operatori sanitari, per uno dei congressi più ampi della medicina italiana. Da sottolineare la presenza non soltanto di professionisti, ma anche di tutti i loro principali interlocutori, quali istituzioni, associazioni, aziende. Anche il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ieri mattina ha visitato l’area SIMG Lab, e si è reso interlocutore per i problemi di tipo politico come la prescrizione dei farmaci, la necessità di una corretta informazione ai cittadini, la diffusione di una maggiore prevenzione, la formazione dei nuovi medici.
La sinergia in atto è testimoniata anche dalla presenza dei Presidenti di FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, ENPAM – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici e FNOMCEO – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri: insieme al Presidente SIMG Claudio Cricelli, sono così riuniti quattro medici di famiglia rappresentanti di altrettanti enti.
Il ruolo dei Medici di Medicina Generale è cresciuto poiché costoro costituiscono l’interlocutore continuo per il singolo, spesso seguendolo per tutta la vita; il medico di famiglia conosce a fondo la storia clinica del paziente, ricorda tutto ciò che gli è accaduto e fornisce un supporto indispensabile per qualsiasi specialista.
“Noi medici di famiglia siamo i medici di tutti gli italiani – sottolinea il prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG – Ci occupiamo del rapporto con tutte le discipline specialistiche, in quanto la caratteristica principale della medicina generale è proprio quella di occuparsi del corpo umano nella sua interezza e di svolgere il primo approccio”.
C’è una grande novità che si aggiunge al congresso tradizionale. A Firenze ha aperto la prima grande scuola di medicina pratica per Medici di Medicina Generale. Si chiama SIMG Lab, che nasce dalla collaborazione tra due società sinergiche per produrre formazione medica permanente con strumenti didattici di ultima generazione nel campo dell’apprendimento attivo.
È una struttura assai ampia, al secondo livello del congresso, composta da 20 aule, nelle quali nell’arco di questi giorni si avvicendano circa 2mila medici che hanno avuto così l’opportunità di imparare a fare tutte le principali attività della medicina pratica: un elettrocardiogramma, un’ecografia, un’infiltrazione al ginocchio o alla spalla, una visita all’orecchio, uno studio del fondo dell’occhio oppure delle lesioni della pelle, giovandosi di strumenti adatti alle varie situazioni di cui la scuola è dotata.
L’esperimento verrà poi replicato nella vita quotidiana con dei corsi organizzati sia a livello nazionale che in tutte le nostre sezioni periferiche, in tutto il resto d’Italia.
Le comorbidità come priorità della medicina generale
Sono sempre più numerosi gli individui vulnerabili e soggetti a diverse comorbidità. Le cause sono molteplici: la cronicizzazione di molte malattie, come ad esempio l’AIDS, di cui ricorre domani la Giornata Mondiale, le nuove terapie in alcuni ambiti specifici, come per il diabete mellito o per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, l’aumento dell’età media e l’invecchiamento della popolazione.
Le persone vogliono invecchiare in salute se possibile, mantenendo la propria autonomia, quindi all’interno progetto c’è la necessità di porre in atto politiche preventive che riguardino le vaccinazioni dell’adulto, dopo quelle del bambino, poiché sono importanti sia dal punto di vista della riduzione delle patologie che vanno a prevenire , da quelle virali a quelle batteriche, e sia perché impattano positivamente su l’antimicrobico resistenza.
Batteri multiresistenti, reale emergenza
Una vera e propria emergenza, specificamente italiana in un quadro internazionale molto grave, è quella dell’emergenza di batteri poliantibiotico resistenti, che sarà nel 2050 la principale causa di morti nel mondo. Fare le vaccinazioni, prevenire e curare le malattie infettive con una appropriata strategia di screening, usare gli antibiotici appropriatamente, sotto controllo medico e con un’adeguata formazione e cultura: sono le priorità e le sfide straordinarie che i medici di famiglia hanno di fronte.
“Le persone normalmente non hanno solo una malattia, ma ne hanno diverse assieme – evidenzia il prof. Cricelli – Il nostro approccio è profondamente diverso da quello dello specialista, che si sofferma solo su un aspetto particolare. Noi dobbiamo curare un diabetico che ha anche una BPCO, che potrebbe sviluppare una malattia del cuore o che gli può sopraggiungere un tumore. Il discorso riguarda le malattie respiratorie, tutte le malattie del cuore e dell’apparato cardiovascolare, ma anche le malattie oncologiche, perché le persone affette da tumori ormai sopravvivono per anni e a volte guariscono. Ormai noi medici ci prendiamo cura di persone che hanno avuto il cancro e che continuano a curarsi per tutta la vita. Per questi motivi stiamo formando una generazione di medici che devono avere una cultura molto complessa ed eterogenea, indispensabile per curare non singole malattie, ma tante patologie messe insieme, che spesso diventano un vero rompicapo”.
Diabete grande minaccia
“Il diabete è una delle prime grandi sfide che abbiamo di fronte. Il cambiamento degli stili di vita, unitamente all’invecchiamento della popolazione ha reso la malattia diabetica un’emergenza – sottolinea Alessandro Rossi, Consiglio di Presidenza nazionale SIMG – Saranno necessarie azioni di prevenzione che riguardino soprattutto gli stili di vita, l’attività fisica, l’alimentazione sana, e in questo campo abbiamo tutte le carte in regola come SIMG perché siamo intervenuti storicamente su questo quadro. Abbiamo il compito di dover formare medici su nuovi farmaci che possano essere utilizzati nella terapia del diabete”.
Certo anche alla medicina generale dovrebbe essere messa a disposizione la possibilità di prescrivere questi farmaci, in una sempre più stretta collaborazione con tutti gli specialisti, non solo diabetologi, ma anche cardiologi e nefrologi.
“I medici SIMG sono disponibili a collaborare con tutti gli attori del servizio sanitario nazionale, a partire da gli infermieri ad esempio, ma anche con gli specialisti che pongano e condividano le nostre priorità Con Simg Lab sarà possibile utilizzare piccoli strumenti di ambulatorio, anche uno stick urinario, ad esempio può servire a diagnosticare precocemente alcune complicanze dei reni della malattia diabetica”.