Il ruolo della cooperazione sociale tra lavoro e salute mentale. Convegno ad Arezzo

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Arezzo, 10 gennaio 2018 – Lavoro e salute mentale: un binomio inscindibile. E che riporta al centro dell’attenzione il ruolo delle cooperazione sociale. Il Centro Franco Basaglia e l’Usl Toscana Sud Est torneranno a riflettere su questi temi venerdì 12 gennaio nella sala conferenze della biblioteca del San Donato di Arezzo.

“Siamo a fianco del Centro Basaglia e di chi ogni giorno convive con difficoltà legate a disagi mentali – ha dichiarato Simona Dei, direttore sanitario Asl Toscana sud est – E’ necessario lavorare tutti insieme per garantire una vita qualitativamente dignitosa e affrontare certi tipi di problemi, senza lasciare solo chi ha più bisogno di aiuto. Con il Centro Basaglia abbiamo sempre trovato modalità interistituzionali per affrontare disagio e malattia mentale, nell’esclusivo interesse di chi ha diritto ad opportunità e servizi”.

“Il seminario si articolerà in tre sezioni – annuncia Cesare Bondioli, presidente del Centro Basaglia – La prima metterà a punto il concetto di riabilitazione psichiatrica con riferimento al ruolo del lavoro. E questo a 40 anni dal superamento del manicomio e dalle prime esperienze cooperative. La seconda sezione sarà dedicata al ruolo delle cooperative e al loro rapporto con gli enti locali. La terza dalla presentazione di esperienze di buone pratiche, sia nei servizi che nel terzo settore e che cercano di passare dalla cura della malattia alla produzione di salute”.

Oggi la situazione dei servizi di salute mentale è particolarmente complessa soprattutto per il progressivo depauperamento di risorse cambiamento dello stile di lavoro con la prevalenza del lavoro ambulatoriale/ospedaliero e il conseguente abbandono, quasi completo, dell’attività domiciliare.

“Abbiamo fatto molti incontri – sottolinea Bondioli – E il problema più sentito che è emerso riguarda il tema del lavoro per gli utenti del Servizio e la necessità di rilanciare i programmi riabilitativi. Il tema del lavoro, e in particolare di quello cooperativo, è centrale nella storia della riabilitazione psichiatrica. È sufficiente ricordare, ai tempi di Basaglia, la storica Cooperativa Lavoratori Uniti di Trieste che liberò i ricoverati dell’O.P. dallo sfruttamento dell’ergoterapia avviandoli su un percorso di cittadinanza e di diritti, di impresa sociale. Le cooperative sono state quindi determinati ma il loro ruolo, specie nel rapporto con gli enti locali non è stato scevro di difficoltà ed equivoci”.

Alcune di queste difficoltà sono state prospettate da utenti, familiari e anche operatori, nella realtà aretina “dove la situazione – sottolinea Bondioli – si è ulteriormente aggravata con la decisione unilaterale del Comune di mettere a gara appalti già assegnati da anni alle cooperative di tipo B senza tenere in alcun conto non tanto la garanzia del posto di lavoro (comunque garantita) per il soggetto inserito, quanto la peculiarità della presenza di soci svantaggiati per i quali il lavoro è parte integrante di un più vasto progetto riabilitativo che si concretizza nella ricostruzione della piena cittadinanza del paziente psichiatrico, restituzione dei suoi diritti e costruzione affettiva e relazionale, materiale, abitativa, produttiva dei suoi diritti sostanziali”.

Il convegno del 12 gennaio si aprirà alle 9.00 con i saluti di Bondioli e dei rappresentanti del Comune di Arezzo e della Usl Toscana sud est. Seguiranno relazioni e interventi del sistema sanitario (Simona Dei, Direttrice sanitaria Usl; Antonella Valeri, Direttrice zona distretto Arezzo; Giampiero Cesari, Responsabile UFMA; Giuseppe Cardamone, Responsabile area salute mentale adulti Area Vasta; Franco Magnani, UFSMA Grosseto; Maurizio Sauro, educatore professionale UFSMA), della cooperazione sociale (Francesco Fragola, Federsolidarietà; Claudio Signori, Legacoop sociali; Paolo Peruzzi, Koinè di Arezzo; Elena Brigo, Panta Rei di Verona; Michele Vignali, consorzio Coob; Massimo Iacci, Il Nodo di Follonica, Stefania Lisa di Grosseto), del Centro Basaglia (Pier Giovanni Menicatti, Sauro Testi, Tina Chiarini, Luisa Spisni) e infine della ricerca (Alessandro Ricci dell’Università di Verona e Luciano Gallo, esperto delle relazioni tra pubblica amministrazione ed enti Terzo Settore).

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