Il reflusso gastroesofageo si cura on demand

logo-IRCCS-San-DonatoPrimo impianto all’IRCCS Policlinico San Donato (Gruppo Ospedaliero San Donato) del sistema di stimolazione dello sfintere esofageo inferiore

Foto Prof Luigi Bonavina

Prof. Luigi Bonavina – Responsabile UO Chirurgia generale dell’IRCCS Policlinico San Donato e Docente dell’Università degli Studi di Milano

Milano, 13 gennaio 2015 – A dicembre è stato eseguito presso l’IRCCS Policlinico San Donato (Gruppo Ospedaliero San Donato), per la prima volta in Italia, l’impianto di un sistema di stimolazione dello sfintere esofageo inferiore per via laparoscopica, per la cura del reflusso gastroesofageo (ENDOSTIM ®).

Il malfunzionamento della valvola muscolare posta tra esofago e stomaco (sfintere esofageo inferiore o cardias), che normalmente si apre per consentire il passaggio degli alimenti e si richiude subito dopo per impedire ai succhi gastrici di risalire, è alla base del reflusso gastroesofageo, un disturbo che affligge il 10% degli italiani, compromettendone la qualità della vita sociale e lavorativa.

La correzione chirurgica del difetto meccanico del cardias è stata finora realizzata con tecniche laparoscopiche mininvasive (plicatura dello stomaco o impianto di anello magnetico Linx), ma ENDOSTIM ® apre in prospettiva nuove e promettenti strade per la cura del reflusso gastrico.

Il Professor Luigi Bonavina, Responsabile UO Chirurgia generale dell’IRCCS Policlinico San Donato e Docente dell’Università degli Studi di Milano, ha impiantato nello sfintere, per via laparoscopica, due elettrodi collegati a un piccolo generatore di impulsi (pacemaker). Quest’ultimo è collocato in una tasca sottocutanea dell’addome, a sinistra e in basso rispetto all’ombelico (vedi figura). Gli elettrodi conducono impulsi a bassa energia, con una frequenza programmata che stimola il tono del muscolo che, contraendosi, contrasta il reflusso proveniente dallo stomaco.

foto-cs-san-donato-reflussoLa peculiarità di questa tecnica è quella di trattare la malattia da reflusso gastroesofageo nella maniera più “naturale” e meno invasiva possibile: il chirurgo lascia intatta l’anatomia e pratica, infatti, solo una piccola incisione per impiantare i due elettrodi e lo stimolatore (la cui batteria dura 10 anni ed è sostituibile). La procedura, che dura circa mezz’ora in anestesia generale, è particolarmente indicata nei casi di malattia da reflusso in fase iniziale e non complicata, ed è invece controindicata nei soggetti con gravi aritmie cardiache.

“Questo tipo di intervento rappresenta un’alternativa sia alla terapia continuativa con farmaci inibitori della secrezione gastrica, sia ad interventi chirurgici più complessi” spiega il Professor Bonavina. “Grazie a questo dispositivo non sarà più necessario assumere farmaci, quindi verranno azzerati tutti gli effetti collaterali che questi comportano”.

La caratteristica unica di questo device è però la modulabilità. É infatti possibile modulare l’intensità di energia trasmessa al cardias utilizzando il dispositivo in presenza di sintomi molto invalidanti e sospendendone l’azione in periodi di remissione della malattia, evitando stimolazioni non necessarie.

“Questa riprogrammazione non viene operata dal paziente” precisa il Professor Bonavina “bensì dallo specialista che valuterà, sulla base delle sensazioni riportate, l’opportunità di attivare o disattivare il dispositivo. É bene ricordare anche che il dispositivo è reversibile, ovvero può essere rimosso dal chirurgo in qualsiasi momento”.

Sono stati finora trattati in tutto il mondo circa 150 pazienti con questa nuova e promettente tecnologia. I risultati ottenuti a 3 anni dai primi impianti dimostrano che la funzionalità dello sfintere e i sintomi sono migliorati in circa l’80% dei pazienti, senza significativi effetti collaterali.

L’IRCCS Policlinico San Donato fondato nel 1969, è un grande ospedale di ricerca e insegnamento, sede del Dipartimento cardiovascolare Edmondo Malan, che si pone al primo posto in Italia e tra i primi in Europa per volume di attività – 2.000 interventi di cardiochirurgia all’anno – ed efficacia delle prestazioni nelle malattie del cuore e dei vasi.

È sede del Triennio clinico del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e di numerose Scuole di Specializzazione.

È il primo ospedale ad alta specializzazione interamente certificato ISO 9002 in Europa, dispone attualmente di 380 posti letto accreditati, 12 sale operatorie e di tutta l’alta tecnologia biomedica; al suo interno operano circa 1.000 addetti di cui 200 medici specialisti.

È un’istituzione ospedaliera fortemente attiva anche nella cooperazione internazionale, ha infatti organizzato oltre 170 missioni nei paesi più disagiati con scopo didattico, clinico e umanitario.

È anche sede di formazione permanente per specialisti provenienti da diversi Paesi, con l’assegnazione, con fondi propri, dal 1992 ad oggi di 180 borse di studio.

Il Policlinico San Donato eroga prestazioni in tutte le principali specialità medico-chirurgiche e dispone di un Pronto Soccorso DEA integrato nella rete del 118 per l’urgenza ed emergenza dell’area metropolitana milanese.

Il Policlinico San Donato è stato riconosciuto dal Ministero della Salute “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” (IRCCS) per la ricerca e la cura delle “Malattie del cuore e dei grandi vasi nell’adulto e nel bambino” in considerazione dell’eccellenza dell’attività clinica, didattica e scientifica.

fonte: ufficio stampa

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