Il naso, centralina del nostro apparato respiratorio…e non solo

Guardandolo, il naso potrebbe apparirci quale accessorio, più o meno vistoso, del nostro volto, con finalità meramente estetiche e di percepire gli odori. Ma c’è di più! Il naso è l’epicentro, il motore, o meglio la centralina per una corretta respirazione. Ebbene si, la corretta respirazione è quella nasale e non avviene attraverso la bocca, deputata ad altre primarie funzioni. Di conseguenza respirare con la bocca è innaturale, o in casi eccezionali, essa è un ingresso supplementare in condizioni di stress (si pensi alla corsa o all’attività agonistica!).

Le cavità nasali sono anfrattuose e ristrette nella loro estensione dall’avanti all’indietro. L’area valvolare (di ingresso) è quella che offre circa il 60% delle resistenze, i turbinati, quando ingrossati, si oppongono al passaggio dell’aria e il rinofaringe stesso, per la sua curvatura a 90° altera e devia il flusso aereo.

Tutto questo ha una sua logica. Il naso ha tre principali funzioni: riscaldare, umidificare e filtrare l’aria inspirata! Funziona, quindi, come un climatizzatore molto evoluto. Il passaggio dell’aria nel naso, attraverso le sue aree ristrette, determina accelerazioni e vortici per il filtraggio delle impurità che rimangono adese alla mucosa nasale. I turbinati, soprattutto quelli inferiori, riscaldano l’aria, che riceve anche vapore acqueo e calore corporeo da questi ultimi, riccamente vascolarizzati, tanto da farla pervenire nei polmoni ad una temperatura di 37°C, con l’ottimale umidità e libera da inquinanti.

Come sarebbe la nostra respirazione senza il naso? Basta cancellare il periodo precedente! Immaginate, allora, quanti rischi correrebbe il nostro apparato respiratorio, privato della sua centralina: infezioni ricorrenti, patologia asmatica, invecchiamento precoce dei bronchi, patologie bronco-polmonari croniche. Il naso ha, però, necessità di conservare la sua peculiare anatomia per funzionare correttamente. La chirurgia delle patologie nasali deve, quindi, ripristinare la funzione e non demolire e asportare le sub-strutture fondamentali del naso. Mi riferisco a chirurgie desuete, come la turbinectomia (asportazione in toto dei turbinati inferiori) o al vecchio intervento di chirurgia per via esterna delle sinusiti. Il “gold standard” è rappresentato dalla chirurgia funzionale, molto spesso endoscopica, del naso.

La centralina nasale è anche quella che stabilisce la quantità di aria che deve raggiungere i polmoni; in poche parole regola il flusso nasale oltre a modificarlo in condizioni microclimatiche ottimali. A fronte di queste delicate funzioni è comprensibile come, con una certa frequenza, ci si trovi a diagnosticare patologie nasali in concomitanza di patologie delle basse vie aeree: la centralina guasta impedisce il funzionamento della caldaia (i bronchi)!

Ricordo che il naso ha altre funzioni altrettanto importanti. La prima è quella olfattiva. Nella sua parte alta (a livello delle fessure olfattive) sono presenti le diramazioni del nervo olfattivo che capta le particelle odorose. Il senso dell’olfatto lavora in simbiosi con quello del gusto. Possiamo dire che alcuni sapori li sentiamo con il naso! Vi è, infatti, una stretta comunicazione tra bocca e naso. Al di dietro del palato, le esalazioni dei cibi risalgono verso il rinofaringe e quindi arrivano al naso, stimolando la sensazione olfattiva. Per questo motivo, spesso i pazienti che lamentano una riduzione dell’olfatto (iposmia) riferiscono anche diminuzione del gusto (ipogeusia).

L’ultima funzione che ha il naso è sicuramente estetica e sessuale. Esso è al centro del volto, rendendolo grazioso, serioso, vistoso, interessante. Può essere aquilino o dantesco, piccolo, largo, a patata… Evoca emozioni e le lascia trasparire. Da qui la rilevanza estetica di questo organo e le implicazioni psicologiche e psicopatologiche che ne derivano. Diversi sono i pazienti che attribuiscono al “brutto naso” tutte le sventure della propria vita. È compito di chi opera nel settore della rinologia, identificare questi pazienti offrendo loro l’aiuto necessario.

E la sessualità cosa c’entra? Discendiamo dagli animali, gli odori ci stimolano, anche e soprattutto quelli della o del partner. È l’odore della persona amata che spesso rimane impresso nella nostra memoria e che popola la nostra fantasia sessuale. Anticamente il naso era visto come organo sessuale come quelli genitali. Per questo motivo in India era pratica usuale l’amputazione del naso in seguito alla trasgressione di alcune leggi o al tradimento da parte della donna del proprio marito!

Domenico Di Maria

Medico Chirurgo Specialista in Otorinolaringoiatria. Dirigente Medico della U.O.C. di ORL dell’Ospedale “G. Rummo” di Benevento

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