Il meglio dell’oftalmologia italiana a Roma. Grande successo per il Congresso dell’Aiccer

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Ultima intensa mattinata di lavori al Policlinico Gemelli dopo la storica giornata segnata dalle 28 operazioni di chirurgia in diretta

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Il Consiglio direttivo Aiccer: l’ex Presidente Giorgio Tassinari, Mario Orfeo, Alessandro Mularoni, Alessandro Franchini, Scipione Rossi, Roberto Bellucci, Aldo Caporossi, Leonardo Mastropasqua, Daniele Tognetto, Riccardo Sciacca

Roma, 13 marzo 2016 – È giunto a conclusione il XIX Congresso dell’Aiccer, l’Associazione Italiana della Chirurgia della Cataratta e Refrattiva, l’evento patrocinato dal Ministero della Salute che ha portato al Policlinico Gemelli di Roma il meglio dell’oftalmologia italiana. Numeri record per questa edizione definita come il primo congresso monotematico in Italia. Oltre 1300 partecipanti, 171 relatori, 50 ore di formazione, 51 tavole rotonde a tema libero, alle quali si aggiungono le storiche 10 ore di chirurgia in diretta divise nei 28 interventi portati a termine nella giornata di ieri: “È stato un congresso vivace e proiettato nel futuro – ha sottolineato il dott. Roberto Bellucci, Presidente Aiccer – fa piacere vedere tanti giovani così attivi in una struttura così importante come il Policlinico Gemelli”.L’attenzione per i futuri chirurghi è stata sottolineata anche dal dott. Francesco Carones: “Siamo molto contenti di come si siano svolte le sessioni ‘Meet the Expert’, in cui gli specializzandi, divisi in classi a numero chiuso, hanno alimentato dibattiti con chirurghi preparati e con tante ore di sala operatoria. Credo che possiamo ancora migliorare l’aspetto formativo, la chirurgia non deve essere qualcosa d’élite, o per pochi, quello che vogliamo e formare e far crescere”.

Al termine della sessione chirurgica, il sondaggio tra i partecipanti al Congresso ha messo in evidenza la risposta positiva nell’assistere a interventi in diretta e non in differita: “Ieri tutto è stato perfetto, le operazioni si sono svolte con successo, i pazienti sono rimasti contenti e il personale di sala ha dimostrato tutta la sua professionalità”, ha aggiunto il prof. Aldo Caporossi, Presidente del Congresso.

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Daniele Tognetto, Leonardi Mastropasqua, Simonetta Morselli, Aldo Caporossi

La felicità e le aspettative del paziente sono state l’altro focus importante di questa tre giorni di lavori come ha spiegato il dott. Alessandro Franchini: “Ho visto colleghi interessati, perché capivano di essere davanti a spiegazioni di qualcosa di reale e applicabile in sala operatoria. Questo porta vantaggi sia a noi medici che ai pazienti. Capire quale sia il modo d’intervento migliore, aumenta il livello di tutto il nostro movimento. Spesso ci troviamo ad avere persone che vogliono un intervento veloce, non vogliono sentire dolore e stare poco in ospedale così da tornare a condurre rapidamente una vita normale – ha proseguito Franchini – e noi lavoriamo per la loro salute e felicità. Sotto questo aspetto la tecnologia ci ha permesso molti passi avanti, per le persone affette da astigmatismo, ad esempio, le lenti toriche, che devono essere orientate su un’asse particolare nell’occhio, permettono alle persone di non dover dipendere più dagli occhiali”.

Alcuni degli obiettivi del prossimo congresso li ha spiegati in chiusura il dott. Riccardo Sciacca: “Non dobbiamo limitarci a dare a un paziente la visione dei 10/10 canonici, il nostro obiettivo deve essere quello di dargli una qualità di vista confortevole. È una differenza sottile, ma importante. Già dal prossimo congresso – ha proseguito – cercheremo di allargare le argomentazioni e le tecniche di chirurgia refrattiva, la chirurgia della cornea e della superfice. Tutto per migliorare la qualità visiva del paziente e la sua aspettativa di vita post operatoria. La cataratta resta un intervento delicato anche se abbiamo abbassato a percentuali vicino all’1% le possibili complicazioni. Grazie al femtolaser noi oggi abbiamo fasi chirurgiche standardizzate, che ci danno tempi chirurgici precisi e la possibilità di centrare perfettamente il nuovo cristallino”.

Tra gli interventi più importanti della giornata conclusiva quello della studiosa americana Liliana Werner. La statunitense ha esposto in una lettura magistrale il suo studio anatomopatologico degli occhi pre e post mortem, per comprendere come si comportano le strutture intraoculari a contatto con i materiali sintetici, usati durante gli interventi e che reazioni possano avere a contatto con i tessuti oculari.

fonte: ufficio stampa

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