Milano, 21 gennaio 2020 – Diverse malattie neurologiche e psichiatriche colpiscono in modo diverso donne e uomini. Tra le patologie in crescita nella popolazione femminile ci sono alcuni disturbi psicopatologici, come la depressione, e malattie neurodegenerative e infiammatorie, come Alzheimer e Sclerosi Multipla, ma anche la più diffusa emicrania.
Giovedì 23 gennaio, con il patrocinio di IRCCS Ospedale San Raffaele e Università Vita-Salute San Raffaele, si terrà un convegno – Il Cervello femminile: punti di forza e fragilità – per discutere il fenomeno insieme a psichiatri, neurologi, ma anche filosofi e scrittori. Tra gli argomenti trattati ci sarà il rapporto cervello-intestino, il ruolo del microbiota e dei ritmi sonno-veglia nelle malattie dell’umore e le implicazioni riabilitative della plasticità cerebrale.
Genere e medicina
Il fatto che malattie diverse colpiscano con incidenza diversa, e spesso anche manifestazioni diverse, uomini e donne, è noto da sempre, ma è oggetto dell’attenzione che merita solo da tempi relativamente recenti. Il fenomeno è dovuto sia a differenze biologiche tra corpo maschile e corpo femminile, sia a differenze nello stile di vita e nei ruoli sociali e culturali che caratterizzano i due sessi. Ecco perché per garantire il benessere e la salute delle donne non si possono mutuare in modo acritico gli stessi approcci diagnostici e terapeutici utilizzati per gli uomini, e viceversa.
Un convegno multidisciplinare
In campo neurologico e psichiatrico questo tema è particolarmente delicato. “Diversi indicatori ci dicono che le donne sono sottoposte a fattori di rischio particolari per molte delle patologie che afferiscono a queste specialità cliniche, prime fra tutti le malattie neurologiche autoimmuni e le malattie dell’umore”, spiega Maira Gironi, neurologa dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e organizzatrice del convegno in collaborazione con il professor Massimo Filippi, professore ordinario dell’Università Vita-Salute San Raffaele e primario dell’Unità Operativa di Neurologia e neurofisiologia dello stesso ospedale. La sclerosi multipla, ad esempio, di cui in Italia sono affette oltre 120 mila persone, colpisce le donne tre volte di più degli uomini, per ragioni in gran parte ancora sconosciute.
L’obiettivo: prevenzione e cure personalizzate
L’incontro tra gli esperti sarà un’occasione unica per affrontare queste tematiche nel loro contesto più ampio – sociale e culturale – e cercherà di rispondere ad alcune domande chiave: come è possibile prevenire e ridurre i fattori di rischio per le donne? Quali sono le nuove frontiere della terapia?
“Le differenze che sono alla base della diversa incidenza di alcune patologie tra uomini e donne, sono anche delle possibili risorse nel momento in cui occorre intervenire – spiega Maira Gironi – Come spesso accade in medicina e biologia, a punti di fragilità corrispondono punti di forza sui quali possiamo fare leva a livello terapeutico”.
“Quello della medicina di genere è il primo passo verso una medicina sempre più personalizzata: che tiene conto cioè delle differenze di ciascuno per prendersi cura al meglio di tutti”, conclude Massimo Filippi.