Verona, 16 novembre 2020 – Il Centro Piattaforme Tecnologiche dell’Università di Verona è stato segnalato al Miur, ministero dell’Istruzione, università e ricerca nell’ambito della ricognizione per il Piano Nazionale Infrastrutture di Ricerca.
La notizia è arrivata nei giorni scorsi attraverso una nota informativa della Giunta regionale che ha riconosciuto il centro dell’Ateneo scaligero tra le cinque infrastrutture di ricerca a maggior impatto della Regione Veneto. Con il Cpt sono stati segnalati al Miur anche “COMPASS” dell’università di Padova, “IR.IDE” di Iuav di Venezia , “CETra” di Cà Foscari di Venezia e “SPES” dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare.
Il Centro Piattaforme Tecnologiche ha sede al primo piano della palazzina di Medicina legale e Farmacologia del Policlinico di Borgo Roma. Qui ricercatori, ricercatrici e docenti possono utilizzare apparecchiature innovative ad alta complessità e interesse multidisciplinare per lo svolgimento delle proprie attività scientifiche.
Il Centro, presieduto da Leonardo Chelazzi, docente di Fisiologia ha lo scopo di creare e mantenere infrastrutture tecnologicamente all’avanguardia, ad accesso ampio e trasversale da parte dei vari gruppi di ricerca, con una visione globale che comprenda anche una collaborazione fattiva con altre realtà presenti nel territorio di riferimento e con atenei limitrofi.
Si compone di sei piattaforme: genomica e trascrittomica, citometria a flusso ed analisi cellulare, imaging, spettroscopia diffrattometria e studio di interazioni molecolari, spettrometria di massa, computazionale. Le varie piattaforme sono a disposizione di chiunque abbia una buona progettualità da proporre, in uno spirito di multiutenza. Queste apparecchiature sarebbero, infatti, difficilmente accessibili dal singolo utente, sia per gli alti costi, sia per il bagaglio di competenze richiesto per utilizzarle.