Milano, 29 gennaio 2021 – Fondazione AIRC e FIRC investono 125 milioni 260 mila euro nel 2021 per sostenere circa 5.190 ricercatori che stanno lavorando alla messa a punto di metodi per diagnosi sempre più precoci e di trattamenti più efficaci e mirati per tutti i tipi di cancro. Un impegno straordinario che si traduce nel sostegno di 622 progetti di ricerca, 71 borse di studio, 22 programmi speciali e di IFOM, centro di eccellenza internazionale nel campo dell’oncologia molecolare.
Un risultato importante e in netta controtendenza rispetto alle principali charity internazionali costrette a ridurre il supporto ai progetti di ricerca sul cancro a causa degli effetti economici della pandemia di Covid-19. AIRC ha, invece, potuto mantenere il proprio impegno con i ricercatori grazie alla costante fiducia di 4,5 milioni di sostenitori, al contributo di 20 mila volontari e all’erogazione straordinaria e anticipata da parte dello Stato di due annualità del 5×1000 in un momento così delicato per tutto il non profit.
Il cancro resta un‘emergenza a livello mondiale, ricercatori e medici non possono permettersi battute d’arresto: in Italia solo lo scorso anno il cancro ha causato più del 25% dei decessi totali e si sono registrate circa 377.000 nuove diagnosi, più di 1.000 al giorno.(Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2020 a cura di AIRTUM, AIOM, Siapec e Passi).
“L’emergenza Covid, oltre a non aver messo il cancro in lockdown, ha avuto diverse conseguenze negative sui progressi della ricerca in oncologia – spiega Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico Fondazione AIRC – La prima sulla ricerca di base in quanto è stata fortemente rallentata l’attività degli studi condotti in laboratorio e indispensabili per capire i meccanismi che portano allo sviluppo del cancro e alla sua progressione. La seconda sul trasferimento clinico e in particolare sugli studi condotti per l’approvazione di nuovi farmaci o di nuove strategie terapeutiche per i pazienti. A ciò si aggiunge l’allarme lanciato dall’Osservatorio Nazionale Screening sul rinvio degli screening con una ripercussione sulle nuove diagnosi e un conseguente ritardo nel curare la malattia. Tutte indicazioni che ci fanno ben comprendere la necessità di dare nuovo slancio al lavoro dei nostri scienziati per recuperare, nel più breve tempo possibile, il terreno perduto perché il cancro non aspetta”.
Fondazione AIRC e FIRC si confermano come il primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia con una squadra di oltre 5 mila ricercatori, il 61% donne e il 51% con meno di 40 anni, la cui attività si svolge prevalentemente in strutture pubbliche – laboratori di università, ospedali e istituzioni scientifiche – con un beneficio tangibile per i sistemi della ricerca e della sanità del Paese.
Grazie anche a questo straordinario impegno, il nostro Paese si mantiene al vertice in Europa per numero di guarigioni: oggi quasi 3,6 milioni di pazienti in Italia hanno superato una diagnosi di cancro, con un incremento del 37% circa rispetto a 10 anni fa, e in molti casi hanno un’aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato.(Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2020 a cura di AIRTUM, AIOM, Siapec e Passi).
Per garantire continuità al lavoro dei ricercatori AIRC fa ripartire la raccolta fondi con Le Arance della Salute in programma dal primo febbraio. La campagna, che prosegue fino a metà febbraio, propone un nuovo format che coinvolge numerose insegne della Grande Distribuzione che, da giovedì 4, doneranno 50 centesimi di Euro ad AIRC per ogni reticella venduta di Arance Rosse per la Ricerca. Inoltre, i volontari e i Comitati Regionali distribuiscono privatamente vasetti di marmellata d’arancia e miele di fiori d’arancio.