Organizzato dal Gruppo di Studio Neonatologia e Sviluppo della Società Italiana di Neonatologia, il Congresso vede la partecipazione di Gino Strada, Tarek Meguid e Grammenos Mastrojeni, Consigliere del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Milano, 8 ottobre 2015 – Ogni anno nel mondo muoiono 6,3 milioni di bambini con meno di 5 anni. Il 44% di essi, oltre 2,7 milioni, muore nel periodo neonatale, i primi 28 giorni di vita.
Il 13 ottobre a partire dalle ore 9.00 si tiene presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono 7) il IV Congresso Nazionale di cure del neonato nei paesi a limitate risorse. Il congresso, organizzato dalla Società Italiana di Neonatologia, dal Gruppo di Studio Neonatologia e Sviluppo della Società Italiana di Neonatologia e da Mangiagalli Life, ha preso il nome NASCERE, la parola chiave che, declinata nelle lingue del mondo, va a formare il Duomo di Milano nel logo. Sarà l’occasione non solo per porre nella massima attenzione le tematiche della salute della donna e del neonato nei paesi a limitate risorse, ma anche per mettere a confronto su base permanente gli attori dello scenario, ovvero i tecnici della comunità scientifica e gli implementing agent delle organizzazioni umanitarie.
La risposta degli attori è stata generosa e infatti NASCERE vanta:
- i Patrocini di Ministero Degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Ministero Della Salute, Comune Di Milano, Università degli Studi di Milano, Società Italiana Di Pediatria, Società Italiana Di Neonatologia, Women For Expo, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico di Milano;
- la presenza delle 18 più importanti ONG italiane: Coopi, Cuamm, Project For People, Emergency, Medici Senza Frontiere Francia, Fondazione Pro-Africa, Osservatorio Nazionale Specializzandi Pediatria (Onsp), Medicu Mundi, Institute Of Tropical Medicine, Karibu Africa Onlus, Comitato Collaborazione Medica, Progetto Sorriso Nel Mondo, Cesvi, Fondazione Veronesi, Patologi Oltre Frontiera, Amici Del Mondo – World Friends Onlus, Mangiagalli Life;
- la presentazione di progetti in 18 PAESI: Mali, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Uganda, Burundi, Togo, Burkina Faso, Sud Africa, Sud Sudan, Sierra Leone, Kenya, India, Bangladesh, Afghanistan, Pakistan, Ecuador.
Tra i relatori spiccano:
- Gino Strada, fondatore e direttore esecutivo di Emergency;
- Tarek Meguid, membro di IERG (Independent Expert Review Group), un gruppo di 6 persone, scelte da Ban Ki Moon, che riferisce alle Nazioni Unite sulla salute mondiale della donna e del bambino;
- Grammenos Mastrojeni, Consigliere del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
- Padre Paul Ouedraogo, pediatra, direttore sanitario Ospedale Saint Camille, Ougagadougu, Burkina Faso, Padre superiore Provincia camilliana Burkina Faso e Benin.
“Gli obiettivi – spiega Michele Usuelli, coordinatore scientifico del congresso e Dirigente Medico UO Neonatologia e terapia intensiva Neonatale, Mangiagalli, già responsabile neonatologia e pediatria Emergency– sono chiari. Primo, i neonati sono un target prioritario e cost-effective di intervento nei paesi in via di sviluppo; ciò deve essere chiaramente ribadito dalla nuova strategia globale per la salute materno-infantile che sarà lanciata entro fine anno dal segretario generale delle Nazioni Unite; e tale enunciazione deve tradursi in priorità d’intervento per i governi dei paesi a risorse limitate e per i donatori. Secondo, offrire un terreno di incontro tra le organizzazioni non governative che gestiscono progetti di salute neonatale e i tecnici della comunità scientifica, per fare in modo che si proceda allineati. A tutti noi è capitato di vedere progetti ben scritti, magari finanziati dai cittadini, che però non hanno portato i risultati sperati. Questo accade anche perché è molto difficile per la maggior parte delle Organizzazioni Umanitarie trovare staff medico e infermieristico esperto, che faccia davvero funzionare questi progetti. Personale sanitario esperto e motivato a lavorare in questo tipo di progetti esiste, ma non esistono meccanismi di collaborazione tra le nostre aziende ospedaliere e le organizzazioni umanitarie”.
“Il Congresso può essere una grande occasione per i nostri giovani – dice Paolo Villani, neonatologo e coordinatore del gruppo di Studio SIN sulla cooperazione – e soprattutto un momento di confronto. Se vogliamo incidere e appoggiare concretamente i progetti neonatologici dobbiamo fare formazione qui in Italia, nulla va improvvisato e questo è uno dei compiti del gruppo di studio”.
“Dobbiamo dotarci di meccanismi nuovi – spiega Fabio Mosca, professore ordinario di Pediatria dell’Università di Milano e direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico – Il nostro reparto, per esempio, è interessato a mettere a disposizione il proprio personale esperto per un periodo di tempo congruo, sostituendolo con giovani specialisti a tempo determinato, che avrebbero così l’opportunità di formarsi in un importante centro di neonatologia. Ma la disponibilità a inviare personale nei progetti che noi riteniamo seri, non può tradursi in un danno economico per la nostra azienda ospedaliera né in una neppur transitoria riduzione di organico, a danno dei nostri pazienti. Il sistema sul quale siamo interessati a sviluppare partnership è tra l’altro un modo molto moderno di inserimento per i nostri giovani nel mondo del lavoro”.
Il Congresso si tiene grazie al supporto di UBI – Banca Popolare Commercio e Impresa, Gruppo Cimbali e Fusetti 1931.
fonte: ufficio stampa