Milano, 24 maggio 2024 – IEO per le donne, il noto appuntamento milanese dell’Istituto Europeo di Oncologia con le donne che hanno vissuto l’esperienza di un tumore al seno, cambia nome e diventa da quest’anno IEO con le donne. L’affluenza all’evento, che si è tenuto oggi al Teatro Manzoni, è da record: oltre 1.000 donne di ogni età, a partire dai 25 anni, pronte ad ascoltare e a testimoniare il vissuto di questa malattia con cui hanno a che fare, nelle varie fasi, oltre 834.000 donne in Italia. Sono stati applauditissimi gli ospiti che, per questa “special edition” in occasione dei 30 anni dello IEO, hanno interpretato monologhi e letture: Lella Costa, Amanda Sandrelli, Marina Massironi e, a gran sorpresa, il rapper Ghali.
“Il cambio di nome di questo bellissimo evento voluto da mio padre Umberto quasi 20 anni fa, riflette l’evoluzione profonda del ruolo delle pazienti non solo nella prevenzione, come è da decenni ormai, ma anche nella cura del tumore del seno – ha dichiarato Paolo Veronesi, Direttore del Programma Senologia IEO, nei suoi panni di conduttore – non c’è terapia, tradizionale o innovativa, che oggi possa essere sviluppata senza la capacità di autodeterminazione della donna. In realtà in IEO le pazienti hanno contribuito a modellare la cura già dai primi passi della Senologia, nel 1994. In 30 anni abbiamo operato oltre 90.000 donne e ne abbiamo arruolate circa 24.000 in studi clinici per terapie innovative. Possiamo affermare che alcune fra le più grandi rivoluzioni delle tecniche chirurgiche degli ultimi decenni sono avvenute nelle sale operatorie IEO, con la partecipazione convinta delle pazienti”.
“L’esempio più evidente di evoluzione dell’autodeterminazione della donna è la mastectomia bilaterale profilattica, la scelta di Angelina Jolie, per le donne con mutazione genetica ereditaria e forte familiarità. Quando dieci anni fa l’attrice decise di farsi togliere entrambi i seni e le ovaie a scopo preventivo, la storia fece scandalo, provocando anche fra noi medici forti perplessità e dibattiti. Oggi la mastectomia preventiva è la scelta dalla maggioranza delle donne ad alto rischio di sviluppare un tumore” ha aggiunto Viviana Galimberti, Direttore della Senologia Chirurgica.
“Le preferenze delle pazienti hanno oggi un ruolo importante anche nella definizione del programma di cura dopo la chirurgia. Il nostro studio ELENA del 2019 su 452 pazienti ha dimostrato che le donne hanno le idee molto chiare, ad esempio, sulle condizioni minime necessarie per accettare di aderire o continuare la terapia adiuvante. E le loro aspettative circa i risultati da ottenere sono molto alte” ha spiegato Emilia Montagna, medico con incarico di alta specializzazione della Senologia Medica.
“La ricerca clinica e la partecipazione delle donne agli studi sono fondamentali per offrire loro nuove opportunità di cura e migliorare significativamente sia le prospettive di guarigione che la qualità di vita. Per esempio all’ASCO, il più importante congresso mondiale di oncologia medica, presenterò il nuovo studio DESTINY Breast 06, che utilizza un anticorpo coniugato al posto della chemioterapia tradizionale nelle pazienti con malattia endocrino-responsiva ed HER2 low, mostrando un enorme vantaggio dell’anticorpo nel controllo della malattia e nel prolungamento della sopravvivenza libera da progressione” conclude Giuseppe Curigliano , Direttore della Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative.