Arezzo, 29 ottobre 2018 – Oggi, lunedì 29 ottobre, ricorre la Giornata Mondiale dell’Ictus, una malattia acuta che deriva dalla occlusione (ictus ischemico) o dalla rottura (ictus emorragico) di un’arteria cerebrale. Si tratta di una patologia molto frequente, che nei Paesi Occidentali rappresenta la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità negli anziani; in Italia si registrano circa 200 mila casi ogni anno, di cui circa 10.000 in Toscana. Il 20% dei pazienti muore, mentre il 30% sopravvive con invalidità permanenti.
La Asl Toscana Sud Est ha istituito la Rete Ictus Aziendale, guidata da Giovanni Linoli. Gli obiettivi della Rete sono la diffusione di standard clinico-assistenziali omogenei in tutto il territorio aziendale, la continuità dell’assistenza e la organizzazione in rete di tutte le fasi assistenziali (fase dell’Emergenza-Urgenza, fase ospedaliera e fase territoriale).
L’organizzazione della Rete prevede referenti clinici e organizzativi in ciascuno degli otto presidi ospedalieri aziendali, oltre che nel Policlinico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese. Ad oggi, nelle azioni organizzative della Rete, sono coinvolti i Dipartimenti dell’Emergenza-Urgenza, il Cardio Neuro Vascolare, quello delle Professioni Infermieristico-Ostetriche, di Medicina Generale, della Riabilitazione, della Diagnostica per Immagini e delle Professioni Tecnico-Sanitarie.
“Nell’ambito dell’Area Vasta Sud Est è stata inoltre istituita una rete tempo-dipendente, disciplinata da un protocollo operativo condiviso da Asl e AOU Senese, che eroga terapie innovative riservate ai casi di ictus ischemico – spiega Linoli – Si tratta della fibrinolisi endovenosa e della trombectomia meccanica, in grado di ridurre la mortalità e la disabilità residua, a patto che vengano eseguite entro una definita finestra temporale (entro 4,5 ore dall’esordio dei sintomi per la fibrinolisi, entro un tempo massimo di 12 ore per la trombectomia). Sono quattro le strutture accreditate alla fibrinolisi endovenosa nell’Area Vasta Sud Est: il presidio ospedaliero di Arezzo, del Valdarno, di Grosseto e di Siena. Per la trombectomia meccanica, a cui sono candidati i pazienti affetti da ictus da occlusione di grosso vaso, il riferimento unico per l’intera Area Vasta Sud Est è il Policlinico Le Scotte di Siena, in relazione alle sue dotazioni neuroradiologiche interventistiche”.
Nel 2017 sono stati complessivamente 288 i pazienti dell’Area Vasta Sud Est sottoposti a terapie tempo-dipendenti. La casistica relativa al primo semestre 2018 indica già un incremento numerico di tali terapie rispetto all’anno precedente.
Nella fase acuta, i pazienti colpiti da ictus vengono ricoverati in setting assistenziali diversi (Stroke Unit, reparti di Medicina Interna e di Geriatria).
“Alla fase acuta, fa seguito un percorso di continuità assistenziale, che prosegue nella riabilitazione e, dopo la dimissione ospedaliera, nella presa in carico da parte dei Medici di Medicina Generale – conclude Linoli – Sono loro che, nella fase territoriale, garantiscono la prevenzione attraverso il follow up e l’indicazione di corretti stili di vita”.
La Asl Toscana Sud Est condivide con l’associazione di volontariato A.L.I.Ce (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) programmi di educazione sanitaria della popolazione, diretti a promuovere il riconoscimento tempestivo dei sintomi di esordio dell’ictus, e a raccomandare la chiamata immediata del 118 per garantire la massima tempestività di accesso dei pazienti alla rete dei servizi aziendali.