Il 29 ottobre nel mondo si celebra la Giornata Mondiale dell’Ictus
Milano, 24 ottobre 2016 – L’ictus, come un abile attore trasformista, può avere diversi modi di presentarsi, più o meno sfumati, più o meno riconoscibili. Un problema, se pensiamo che il fattore tempo è fondamentale per poter raggiungere la struttura ospedaliera dotata di una Stroke Unit e ed essere sottoposti ai trattamenti più adatti entro quella che viene chiamata ‘finestra terapeutica’ o ‘golden hour’.
“L’ictus può colpire i sensi, la parola, il comportamento e le emozioni ma anche la memoria, un lato del corpo può essere percepito come più debole oppure paralizzarsi – spiega la prof.ssa Valeria Caso, neurologa presso l’Ospedale Misericordia di Perugia e presidente dell’European Stroke Organization – Il paziente può percepire un senso di debolezza o di addormentamento di viso, braccia e gambe, in particolare di un solo lato, vertigini, perdita dell’equilibrio e manifestare uno stato confusionale con difficoltà a parlare e capire ciò che gli viene detto, spesso riferisce anche un problema alla vista o un improvviso mal di testa”.
Se sospettate che il malore vostro o di un familiare sia ICTUS provate l’approccio RAPIDO, acronimo di:
R – RIDI – chiedete alla persona di sorridere e osservate se la bocca è asimmetrica;
A – ALZA LE BRACCIA – chiedete alla persona di alzare le braccia e verificate se riesce a sollevarne una sola;
P – PARLA – chiedete alla persona di parlare e verificate se riesce ad esprimersi in maniera comprensibile o confusa;
I – ICTUS;
D – DOMANDA AIUTO – chiamate immediatamente il 118 e descrivete correttamente i sintomi in modo che gli operatori siano in grado di mandare l’ambulanza con il team adatto e allerti l’ospedale dotato di stroke unit più vicino;
O – ORARIO – prendete nota dell’ora esatta in cui sono iniziati i sintomi, una informazione che sarà molto utile ai sanitari per operare entro le 4-6 ‘golden hour’.
Maggiore è il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi, maggiore è il rischio che l’ictus provochi danni cerebrali e invalidità. Per ottenere la massima efficacia dai trattamenti è consigliabile arrivare in ospedale al massimo entro 60 minuti in modo che la prognosi sia favorevole, in questo caso, come nelle malattie cardiache, anche un solo minuto può fare la differenza.
È opportuno chiamare il 118 anche se i sintomi osservati hanno un andamento altalenante o addirittura sono scomparsi.
fonte: ufficio stampa