Siracusa, 20 gennaio 2016 – Venerdì 22 gennaio si aprirà al Palazzo Vermexio di Siracusa il Congresso promosso dalla Sezione Sicilia della Società Italiana di Neurologia (SIN), dal titolo “Come cambia la Neurologia: nuovi indirizzi diagnostici, terapeutici e assistenziali nelle malattie acute e croniche”.
“In questa nuova edizione del nostro Congresso Regionale – dichiara Placido Bramanti, Segretario Regionale SIN Sezione Sicilia e Direttore Scientifico dell’IRCCS Centro Neurolesi Bonino-Pulejo di Messina – abbiamo voluto affrontare non solo la questione fondamentale della gestione delle patologie acute e croniche (molto frequenti in neurologia) in merito sia all’assistenza che alle nuove terapie, ma abbiamo inserito in programma anche una sessione dedicata alle malattie rare neurologiche in quanto rappresentano una vasta fetta delle malattie rare”.
Durante il congresso, un’intera sessione sarà quindi dedicata all’interventistica vascolare intracerebrale, in caso di ictus cerebrale: numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la combinazione di terapia per via endovenosa (trombolisi sistemica) e di rimozione meccanica del trombo (trombectomia meccanica) abbatte di circa il 50% la mortalità e la disabilità causate dallo stroke. L’ictus cerebrale, che solo in Italia colpisce circa 1 milione di persone, è una gravissima lesione cerebrovascolare causata dall’interruzione del flusso di sangue al cervello dovuta o all’ostruzione o alla rottura di un’arteria.
Altro tema affrontato sarà quello delle malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer, molto diffuse (rispettivamente 250.000 e 600.000 casi in Italia) e in continuo aumento a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Per entrambe le patologie, gli specialisti sostengono che sia necessaria una diagnosi sempre più precoce fino addirittura ad arrivare ad una diagnosi preclinica, ossia antecedente alla manifestazione dei sintomi motori nel Parkinson e della demenza nella Malattia di Alzheimer.
Gli esperti, riuniti a Siracusa, concordano nell’affermare che le patologie neurodegenerative possono essere contrastate: attività fisica, legami affettivi e vita sociale attiva, sana alimentazione rappresentano la formula giusta per far invecchiare bene il cervello e preservarlo quanto più possibile, così come contribuiscono a rallentare la progressione delle patologie.
fonte: ufficio stampa