Roma, 11 maggio 2021 – Si celebra oggi la Giornata Europea di Sensibilizzazione sull’Ictus e per l’occasione viene lanciata la Dichiarazione di Azione sulla malattia. L’iniziativa è promossa dall’European Stroke Organisation (ESO) e dalla Stroke Alliance for Europe (SAFE).
“Chiediamo al Ministro della Salute Roberto Speranza di sostenere questa iniziativa e di unirci ad altri paesi europei per dimostrare il nostro impegno a migliorare la prevenzione, il trattamento e la cura dell’ictus per i cittadini italiani. Vogliamo che il Ministro firmi la Dichiarazione di Azione sullo Stroke Action Plan for Europe e aggiunga così la nostra voce alla lotta contro l’ictus in tutta Europa”.
È quanto afferma il prof. Danilo Toni, Presidente dell’ISA-AII (Italian Stroke Association – Associazione Italiana Ictus), società affiliata all’ESO. “L’ictus è una delle principali cause di morte e disabilità – prosegue il prof. Toni – Solo in Italia colpisce ogni anno oltre 100mila persone per un totale di un milione di pazienti nell’intera Europa. Sempre nel Vecchio Continente si stima che ogni anno 460.000 pazienti muoiano a causa di ictus e che quasi 10 milioni di persone vivano con le conseguenze dell’ictus. Il numero di persone che conviveranno con un ictus aumenterà del 26% entro la prossima generazione”.
“L’ictus grava con grandi costi sui bilanci dei sistemi sanitari e delle società – spiega Toni – I costi relativi all’ictus in Europa sono stati recentemente stimati fino a 60 miliardi di euro e si prevede che aumenteranno fino a 86 miliardi di euro, un aumento del 44%, entro il 2040. Sono dati francamente preoccupanti e che devono essere contrastati anche attraverso un maggiore impegno delle Istituzioni nazionali e comunitarie. Per questo abbiamo deciso di promuovere anche in Italia la Dichiarazione di Azione contro una malattia seria e che non può essere sottovalutata”.
Collaborano alla promozione di questa iniziativa la Società Italiana di Neurologia (SIN), la Società dei Neurologi, Neuroradiologi e Neurochirurghi Ospedalieri (SNO) e l’associazione laica per la lotta all’ictus cerebrale (ALICe).
L’obiettivo dello Stroke Action Plan for Europe è migliorare l’intero percorso di cura dell’ictus, dalla prevenzione e trattamento precoce, al supporto e cura post-terapia. L’implementazione dello Stroke Action Plan for Europe migliorerà gli esiti per i pazienti e le persone che se ne prendono cura, e sarà economicamente conveniente per tutti i paesi europei.
L’attuazione dello Stroke Action Plan for Europe in Italia contribuirà anche a ridurre il peso di altre malattie non trasmissibili. Ad esempio, l’implementazione di strategie di prevenzione appropriate per l’ictus ridurrà anche l’incidenza di demenza, malattie cardiache, diabete e obesità, che avranno un impatto significativo sul benessere, sull’aspettativa di vita e sui costi per il sistema sanitario.
L’ESO e la SAFE hanno recentemente lanciato un piano per l’attuazione dello Stroke Action Plan for Europe, che si estende a tutti i 53 paesi della regione europea. Per garantirne l’efficacia il piano di implementazione sarà adattato a ciascun paese e aiuterà a stabilire dei piani nazionali per l’ictus. Inoltre, fornirà gli strumenti per migliorare la prevenzione, il trattamento, il supporto e la cura dell’ictus, incluso un centro di apprendimento online per l’ictus e un elenco di elementi essenziali per la cura basati su evidenze.
Verranno raccolti i dati riepilogativi nazionali annuali sui 12 indicatori di prestazione chiave delineati nella Dichiarazione, per consentire il benchmarking sia nel tempo che all’interno dei paesi. Ciò fornirà a ciascun paese le conoscenze e i dati necessari per continuare a migliorare l’implementazione del proprio piano nazionale.
“L’ictus è la principale causa di disabilità degli adulti in Europa e ha un impatto su tutti gli aspetti della vita: economici, sociali, medici, fisici e mentali – aggiunge Arlene Wilkie, Direttore generale della SAFE – È necessaria un’attenzione immediata per garantire che le interruzioni delle cure per l’ictus, dovute al Covid-19, non alimentino la crisi del servizio sanitario causata dalla pandemia”.
L’impatto dell’ictus può essere ridotto mediante investimenti appropriati e l’organizzazione di servizi per la prevenzione, il trattamento, il supporto e la cura. Per coordinare gli sforzi in questo senso in tutta Europa, nel 2018 l’ESO e la SAFE, che rappresentano esperti di ictus e pazienti di tutta Europa, hanno lanciato lo Stroke Action Plan for Europe.
“Abbiamo bisogno di un approccio unificato al trattamento e alla gestione dell’ictus per affrontare le disuguaglianze nella cura di questa malattia nei paesi europei, che sono state aggravate dalla pandemia da coronavirus – sottolinea il prof. Martin Dichgans, presidente dell’ESO – Lo Stroke Action Plan for Europe ci aiuterà a raggiungere questo obiettivo”.