I bambini e l’estate. I pediatri del Bambino Gesù: “Lasciateli liberi”

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bambini-al-mareRoma, 15 giugno 2016 – Al mare, in montagna o in città: nei mesi caldi bambini e ragazzi siano liberi di muoversi, di gestire il loro tempo e anche di annoiarsi un po’. È un invito a mettere da parte ansie e timori quello che viene e dai medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per un’estate in tranquillità. Con qualche attenzione in più per gli allergici e per l’alimentazione, che non deve mai essere fuori controllo. Sul portale www.ospedalebambinogesu.it – Speciale Estate – le informazioni dettagliate su come affrontare il viaggio, il caldo, oppure le insidie di insetti e animali marini.

Fare cose non organizzate. “In estate lasciare a bambini e ragazzi spazi e tempi vuoti da gestire come vogliono – è il suggerimento di Cristiana De Ranieri, psicologa clinica del Bambino Gesù – I giovani arrivano da un periodo super impegnato, da settimane molto organizzate, scandite da ritmi serrati, sia per la scuola sia per le varie attività come gli sport”.

Quando arrivano le vacanze, quindi, mamma e papà “dovrebbero allontanare l’ansia di riempire necessariamente il tempo dei propri figli con qualcosa da fare: dar loro la possibilità di gestirsi con maggiore autonomia, riposare, dormire, fare cose non organizzate, perdere un po’ di tempo in relax, talvolta anche annoiarsi, vuol dire restituirgli una dimensione che non conoscono più. E’ un tempo ritrovato importante”.

Anche i lattanti in aereo. Vita all’aria aperta e movimento, approfittando delle vacanze per stabilire o radicare buoni stili di vita: regolarità e qualità dell’alimentazione e regolarità del sonno. Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale e Malattie infettive, conferma che anche i bambini più piccoli, come i lattanti, possono essere portati in aereo senza problemi. “Unica accortezza, far deglutire il bambino (offrendogli latte o acqua) al decollo e all’atterraggio”.

Sì allo sport e tanta idratazione. Attilio Turchetta, responsabile di Medicina dello Sport raccomanda ai genitori di “stare molto attenti all’idratazione dei bambini e dei ragazzi che fanno sport. È un consiglio che vale tutto l’anno, ma ancor di più in estate quando il dispendio di liquido da parte del corpo attraverso il sudore è molto elevato. I bambini ci comunicano molto più facilmente il senso di fame che non quello della sete. Quindi bisogna essere preparati ad offrirgli da bere durante l’allenamento, tenendo presente che un bambino di 10-12 anni dovrebbe bere un bicchiere d’acqua ogni mezz’ora”. “Nessun timore del sudore perché è di estrema importanza per una termoregolazione corretta. Quanto più un bambino è allenato tanto più suda prima e in maggiore quantità. Dopo lo sport basta una maglietta asciutta per far passare tutte le paure delle mamme”, conclude Turchetta.

Benessere degli occhi: basta un cappellino con visiera. Luca Buzzonetti, responsabile di Oculistica dell’Ospedale Pediatrico conferma che “in condizioni normali, quindi in assenza di patologie degli occhi, i bambini possono essere lasciati liberi di trascorrere la giornata all’aria aperta senza precauzioni particolari. In caso di prolungate esposizioni al sole o se viene manifestato un fastidio alla luce intensa, basta proteggerli con un cappellino con visiera. Nessun problema se un po’ di polvere, di sabbia o di acqua salata finisce negli occhi: è sufficiente fare degli sciacqui con acqua dolce e l’irritazione passa”.

Al sole ben protetti. No ai repellenti. Il consiglio della dermatologa May El Hachem è quello di godere pienamente dell’estate e del sole evitando i danni con poche accortezze: utilizzare filtri ad alta protezione e non esporre i bambini ai raggi solari nelle ore più calde (dalle 11.30 alle 16:30 a seconda delle latitudini e del clima). Riguardo alle punture di insetto “non c’è molto da fare per evitarle” spiega la responsabile di Dermatologia.

“In generale è consigliabile evitare i repellenti: il loro uso combinato all’esposizione al sole può infatti provocare irritazioni foto-indotte, dovute alla luce solare. Evitare anche gli antistaminici locali (pomate a base di antistaminico) perché sono fotosensibilizzanti. Non avere paura, invece, della pomata cortisonica da applicare sulle punture per qualche giorno la sera, a casa. Tenere le unghie dei bambini ben corte evita infine che si infettino grattandosi”, conclude May El Hachem.

Piccoli allergici, farmaci a portata di mano. “Il bambino allergico non può dimenticarsi essere allergico” sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia, che ricorda ai genitori di tenere sempre a portata di mano le medicine specifiche e di non abbassare la guardia nei confronti della dieta e delle terapie. Tra le mete estive ideali per gli allergici, l’alta montagna, zona dove non circolano pollini; il mare vicino alla riva e in generale i luoghi dove l’aria è secca. Ai bambini con allergie alimentari il prof. Fiocchi raccomanda di “fare molta attenzione ai buffet dei villaggi vacanza: possono nascondere allergeni che rischiano di innescare reazioni anche problematiche”.

Estate significa gelato (di tanto in tanto). In estate è necessario non perdere le buone abitudini alimentari mantenendo il ritmo dei pasti. Per Giuseppe Morino, responsabile di Educazione Alimentare del Bambino Gesù, le indicazioni sono chiare: “bambini e ragazzi devono continuare a fare la colazione mattutina alzandosi non troppo tardi; uno spuntino di frutta a metà mattina e a metà pomeriggio e un pranzo e una cena variate e ricche di verdure. Il gelato, di tanto in tanto, può essere una buona alternativa alla merenda o un modo gustoso per chiudere il pasto serale. Per i bambini in sovrappeso sono tuttavia preferibili i gusti alla frutta”, conclude il nutrizionista. Durante la giornata, infine, bere molta acqua ed evitare bevande zuccherate e gassate.

fonte: ufficio stampa

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