Prof.ssa Gabriella d’Ettorre, Professore Associato Malattie Infettive, Università Sapienza, Roma: “L’obiettivo dello studio è stimare la prevalenza di infezione da HIV nei pazienti che afferiscono al PS e migliorare il rapporto medico-paziente sul tema del test e della comunicazione della diagnosi con un aggiornamento culturale sul tema HIV”
Roma, 22 luglio 2022 – Nuova iniziativa nella lotta all’HIV. Se negli ultimi anni il progresso scientifico ha compiuto passi enormi, restano ancora lacune sociali e culturali da colmare. L’infezione da HIV, infatti, può essere cronicizzata. Le terapie antiretrovirali, se regolarmente assunte, rendono la viremia non più rilevabile nel sangue, come sintetizzato anche nell’evidenza scientifica U=U, Undetectable=Untransmittable, Non rilevabile=Non trasmissibile.
Tuttavia, restano aperte ancora numerose questioni che rendono l’HIV una questione di Salute Pubblica a livello globale. Vi è poca informazione, soprattutto tra i giovani; l’accesso ai test è limitato; soprattutto, restano numerose le diagnosi tardive, spesso in età avanzata e con altre comorbidità. Serve dunque un maggiore impegno delle istituzioni e dei diversi specialisti.
Lo studio del Policlinico Umberto I di Roma
Sul tema delle diagnosi tardive e delle difficoltà nell’accesso ai test è stato presentato il progetto realizzato attraverso una collaborazione tra i medici del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive e il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, Università Sapienza di Roma.
“Questo studio pilota, no profit, ha l’obiettivo di creare i presupposti culturali e professionali per implementare il numero di proposte attive del test anti-HIV e, conseguentemente, il numero di diagnosi precoci dell’infezione, attraverso un coinvolgimento attivo dei clinici che operano all’interno del pronto soccorso e che con maggiore frequenza intercettano soggetti con condizioni o patologie ‘indice’”, ha spiegato la prof.ssa Gabriella d’Ettorre, Professore Associato Malattie Infettive, Università Sapienza, Roma.
“Lo studio ha una durata di 12 mesi e avrà inizio a settembre. Sarà condotto presso il Dipartimento Emergenza Accettazione del Policlinico Umberto I con responsabile il Dott. Gioacchino Galardo – prosegue d’Ettorre – L’obiettivo dello studio è anzitutto stimare la prevalenza di infezione da HIV nei pazienti che afferiscono al PS; in secondo luogo, si vuole migliorare il rapporto medico-paziente sul tema del test e della comunicazione della diagnosi mediante un aggiornamento culturale sull’infezione da HIV, con particolare attenzione al concetto U=U. Tutto ciò può contribuire a rendere meno complessa, più serena e meno stigmatizzante la diagnosi stessa”.
La nuova sinergia contro l’HIV
Il progetto del Policlinico Umberto I è stato presentato insieme ad una serie di analisi e riflessioni sulle nuove sfide poste dall’HIV all’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del meeting “HIV Screening & Linkage to Care: a Public Health problem?”.
L’iniziativa è stata patrocinata dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), dalla Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza (SIMEU) e dal Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica (GISA-APS).
Con la moderazione del giornalista scientifico Daniel Della Seta, hanno partecipato il prof. Stefano Vella, Presidente Commissione Nazionale per la lotta contro l’Aids (CTS sezione L); dott.ssa Barbara Suligoi, Centro Operativo AIDS, Dipartimento Malattie Infettive, ISS; prof. Francesco Saverio Mennini, Presidente SIHTA; prof.ssa Anna Teresa Palamara, Direttore MIPI ISS; prof.ssa Loreta Kondili, Responsabile Scientifico piattaforma PITER, Centro per la salute Globale ISS; prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT; prof. Fabio De Iaco, Presidente SIMEU; prof. Francesco Menichetti, Presidente GISA-APS; prof.ssa Gabriella d’Ettorre, Professore Associato Malattie Infettive, Università Sapienza, Roma.