Roma, 3 luglio 2018 – Industria 4.0 sta entrando nel settore sanitario, ma gli imprenditori sono pronti a governare il cambiamento? La digitalizzazione della fabbrica è l’ultima frontiera dell’industria farmaceutica: l’Unione Europea è l’area che investe di più in ricerca e sviluppo in questo settore ma in Italia c’è ancora molto da fare. Nei prossimi anni gli investimenti sono destinati a impennarsi, ma le imprese hanno ancora bisogno di sostegno per affrontare con fiducia il cambiamento, sentendosi adeguatamente protette dai rischi legati alle nuove tecnologie.
Le informazioni e i dati ottenibili in azienda grazie a Intelligenza artificiale, Internet of Things e Blockchain, potranno accrescere la produttività della filiera del farmaco, dallo stabilimento produttivo fino all’ospedale, rendendola più flessibile ed efficiente e riducendo i costi di produzione. Il tema è stato al centro del il workshop “Healthcare 4.0: digitalizzazione dall’industria farmaceutica”, organizzato da Università Campus Bio-Medico di Roma UCBM in collaborazione con ISPE Italia e Gamp per fare il punto su un settore in piena evoluzione.
L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha identificato il tema ‘Ospedale 4.0’ tra le sue linee strategiche di sviluppo 2017-2019 ed è l’unico nodo nel Lazio di Artes (Advanced Robotics and Enabling digital Technologies & Systems) 4.0, il Centro di Competenza ad Alta Specializzazione del ministero dello Sviluppo Economico.
“Il nostro ateneo si pone da sempre come interlocutore del mondo dell’industria grazie a progetti in diversi settori della ricerca – ha ricordato il prof. Giulio Iannello, preside della Facoltà dipartimentale di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – Sul fronte della digitalizzazione del settore farmaceutico siamo pronti a mettere a disposizione i nostri laboratori e ricercatori, da anni impegnati nel trasferimento tecnologico alle imprese. Ne è un esempio il progetto Hansel, che punta a offrire un ambiente nel quale poter sviluppare i progetti legati alla digitalizzazione dei processi produttivi. Oggi l’evoluzione della farmaceutica nel senso della digitalizzazione, dallo stabilimento fino all’ospedale, è una sfida non più rinviabile: per l’Università Campus Bio-Medico di Roma significa cogliere le opportunità offerte da Industria 4.0 e fare un ulteriore passo in avanti per mettere l’innovazione al servizio della persona”.
Sul fronte delle imprese è stato il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania, a sottolineare come “Quando parliamo di trasformazione digitale della sanità, come anche di altri settori economici, parliamo del ridisegno complessivo dei processi organizzativi e produttivi, con l’obiettivo di innalzare l’efficienza dell’intero sistema – ha spiegato nel suo intervento – Il che significa migliorare la qualità delle prestazioni, razionalizzare e mettere sotto controllo la spesa, eliminare gli sprechi. È sotto gli occhi di tutti che nella sanità italiana questo sta accadendo solo in termini estremamente frammentati, in assenza pressoché totale di strategie concertate e condivise fra attori territoriali e centrali. Il risultato è una geografia della sanità digitale a macchia di leopardo, con isole di eccellenza, come l’Università Campus Bio-Medico di Roma, che si confrontano con situazioni territoriali di assoluta arretratezza digitale. Per imprimere una reale svolta non basta la buona volontà dei singoli, ospedali, medici, manager illuminati delle ASL”.
“Serve un progetto complessivo – ha concluso Catania – un “Piano Salute 4.0” che, alla stregua del Piano Industria 4.0, punti a trasformare la catena del valore dell’intera filiera, basandosi su tre fattori. Discesa in campo della leadership politica a livelli più alti, per dare il senso dell’urgenza del cambiamento. Collaborazione sul piano precompetitivo e progettuale fra pubblico e privato. Responsabilizzazione e formazione dei dirigenti”.
La giornata, moderata dal prof. Roberto Setola della Facoltà Dipartimentale di Ingegneria dell’Università Campus Bio-Medico, ha ospitato interventi autorevoli come quelli di Elisabetta Pozzetti di Farmindustria, Teresa Mineo, presidente Ispe Italia, Sandro De Caris presidente di Gamp e Giorgio Minotti, preside della Facoltà Dipartimentale Medicina e Chirurgia Ucbm. Presentate numerose esperienze industriali all’avanguardia sui sistemi di Cybersecurity per Pharma 4.0.
In particolare, nel corso del workshop, l’Università Campus Bio-Medico di Roma ha presentato il progetto HANSEL, finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del progetto INTESE, che punta al trasferimento tecnologico di competenze nel settore dell’automazione industriale negli ambiti ospedalieri e farmaceutici.
HANSEL integra una serie tecnologie fornite da diversi partner industriali con l’obiettivo di creare un ambiente idoneo sia ai test per la verifica della funzionalità e della compatibilità delle diverse tecnologie, sia per attività di show-room e di training per le imprese, oltre che per l’analisi di problematiche di cyber-security.