Gli interferenti endocrini producono danni alla salute. Pedicini incalza la Ue

Il Bpa è usato principalmente per la produzione di plastiche e derivati ed è presente in un gran numero di prodotti per bambini, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici, lenti per gli occhiali, elettrodomestici, caschi di protezione

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On. Piernicola Pedicini

Bruxelles, 11 maggio 2017 – L’eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini sta portando avanti una serie di iniziative per spingere la Commissione Ue ad occuparsi con maggiore impegno dei danni che vengono prodotti alla salute dei cittadini dagli interferenti endocrini, cioè tutte quelle sostanze in grado di interferire con la normale azione ormonale delle persone e che producono eventi avversi alla salute.

Dal 2014 a oggi, Pedicini ha fatto varie denunce e proposte. Tra queste, ha sostenuto una citazione in giudizio della Svezia contro la Commissione europea che non ha ancora adottato i criteri scientifici per la determinazione delle proprietà di interferenza endocrina, e ha presentato una mozione di censura contro la Ue proprio per non aver ancora adottato i criteri scientifici necessari all’identificazione delle sostanze pericolose nei biocidi, cioè in prodotti come disinfettanti, preservanti o insetticidi.

Poi, ha presentato e fatto approvare un emendamento, assieme a 40 deputati europei, che proponeva di vietare l’utilizzo di bisfenolo A (Bpa) in tutti i materiali a contatto con gli alimenti. Il Bpa è usato principalmente per la produzione di plastiche e derivati ed è presente in un gran numero di prodotti per bambini, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici, lenti per gli occhiali, elettrodomestici, caschi di protezione.

Negli ultimi mesi, Pedicini si è focalizzato sulle sostanze perfluoro alchiliche (Pfas), utilizzate in numerose applicazioni industriali e civili. L’esposizione umana ai Pfas avviene principalmente attraverso due vie: il consumo di acque potabili contaminate e il consumo di alimenti prodotti con acque contaminate. Un’altra importante fonte di contaminazione sono i materiali a contatto con gli alimenti. I Pfas, infatti, possono essere contenuti nelle padelle antiaderenti di teflon, nelle buste dei popcorn, nei cartoni della pizza.

Ad oggi, Pedicini ha presentato due interrogazioni parlamentari sul tema Pfas: una che tratta in generale delle loro proprietà di interferenza endocrina e chiede alla Commissione Ue come garantire che i Pfas e le altre sostanze che interferiscono con il sistema endocrino siano identificate in ogni settore o prodotto commercializzato in Ue; l’altra che si focalizza sul caso Pfas in Veneto dove, sin dall’estate del 2013, l’Arpav ha segnalato la presenza di queste sostanze nelle acque sotterranee, superficiali e potabili della regione.

Le azioni di Pedicini vogliono fare in modo che la Commissione Ue proponga dei criteri inattaccabili dal punto di vista scientifico e applicabili a tutte le leggi attinenti, per poter proteggere la salute dei cittadini europei e l’ambiente in cui viviamo.

fonte: ufficio stampa

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