Recenti studi hanno dimostrato che in presenza di glaucoma non viene danneggiato solamente il nervo ottico, ma anche la via ottica viene coinvolta in un processo neurodegenerativo con danni a carico di strutture cerebrali. Gli studiosi stanno cercando nuove ‘armi’ per la terapia medica del glaucoma. Tra queste, la citicolina è di grande interesse. Ne abbiamo parlato con il professor Luca Rossetti, Direttore Clinica Oculistica Università di Milano, Ospedale Santi Paolo e Carlo
Roma, 13 marzo 2020 – La citicolina, molecola già utilizzata per il trattamento di alcune patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson, l’ictus e la demenza, potrebbe essere in grado di esercitare un potenziale effetto neuroprotettivo o di neuropotenziamento sulle cellule ganglionari retiniche, il nervo ottico e le vie ottiche centrali.
La ricerca italiana e internazionale si sta, infatti, orientando a studiare l’uso di molecole per ridurre e contenere l’evoluzione del glaucoma, seconda causa di cecità nei Paesi industrializzati.
Sull’uso della citicolina, la cui scoperta, risale ormai a più di 30 anni fa, Luca Rossetti, Direttore Clinica Oculistica Università di Milano, ha così dichiarato: “non si può dire quando l’uso di citicolina orale è in grado di stabilizzare il glaucoma. Non ci sono dati di studi clinici randomizzati ma evidenze da studi osservazionali (quindi con possibili bias) hanno indicato che l’uso di citicolina orale a complemento della terapia ipotonizzante può ridurre la progressione del glaucoma nelle forme ad alto rischio di peggioramento. Aspettiamo, tuttavia, dati da studi clinici randomizzati”.
Il glaucoma è una malattia più dell’occhio o del cervello? “Molto probabilmente primariamente dell’occhio che, però è ben connesso al cervello, e quindi una perdita di fibre nervose a livello oculare può comportare una perdita corrispondente nelle strutture del cervello come il corpo genicolato laterale e la corteccia occipitale. In realtà – spiega Luca Rossetti – ci sono studi che hanno dimostrato che in corso di glaucoma avanzato sono molteplici le aree del sistema nervoso centrale che vanno verso l’atrofia e non solo quelle deputate al processo della visione. Detto questo, il primo momento patogenetico è di pertinenza oculare e certamente ha a che fare con la pressione oculare e con il sistema per eliminare l’umore acqueo dall’occhio oppure con il sistema (meno importante del primo) di irrorazione del nervo ottica e la sua regolazione.”
In Italia circa un milione e 200 mila persone sono affette da glaucoma, quanto incide sulla spesa sanitaria nazionale? “Uno studio di qualche anno fa indicava che il costo complessivo annuale di un paziente con glaucoma è di circa 800 euro l’anno”, conclude Luca Rossetti.