Attenzione alla guida: la malattia aumenta il rischio di incidenti stradali. Cautele per chi assume farmaci anti-ipertensivi: se la pressione arteriosa scende troppo l’occhio ne soffre
Roma, 15 luglio 2017 – L’estate per molte persone significa viaggi, sole per abbronzarsi e attività all’aria aperta. Ma per chi è predisposto o soffre già di glaucoma l’estate rappresenta quasi una tortura. Perché proprio il sole è nemico della vista in generale e in particolare degli occhi con glaucoma, una patologia sempre più neurologica, strettamente collegata ai radicali liberi e costantemente in aumento. Ma il paziente con glaucoma corre dei rischi?
Troppa luce. Alcuni studi dimostrano che l’esposizione prolungata al sole senza una protezione adeguata può provocare danni permanenti agli occhi. La luce ultravioletta (UV), che si riflette maggiormente sulla sabbia e sull’acqua, può provocare una bruciatura sulla superficie dell’occhio (cornea e congiuntiva). L’esposizione a lungo termine può influenzare non solo la superficie dell’occhio, ma anche le strutture interne, tra cui la retina.
L’esposizione non protetta alla luce UV è un fattore di rischio per la cataratta e la degenerazione maculare, ma per il glaucoma? “Non c’è un nesso tra il sole e questa patologia – chiarisce il prof. Carlo Nucci, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Milano – Piuttosto per chi soffre di questa patologia dell’occhio il problema è l’eccesso di luce che rappresenta un fastidio enorme perché gli occhi sono molto più sensibili. Un noto ricercatore inglese, sostiene che l’esposizione alla luce potrebbe rappresentare un fattore di stress per la retina perché determina una maggior richiesta energetica e di conseguenza la necessità di metabolizzare un maggior numero di radicali liberi e poiché nel glaucomatoso il mitocondrio funziona male la luce potrebbe in via teorica rendere le cellule retiniche più suscettibili al danno”.
Dunque a maggior ragione per i pazienti con glaucoma vale la raccomandazione che da sempre viene fatta in estate a tutti: proteggere gli occhi indossando occhiali da sole e un cappello largo con visiera. Gli occhiali da sole possono schermare quasi il 99-100 per cento della luce UV e ridurre al minimo lo stimolo dannoso.
Troppo caldo. Ma i problemi dell’estate non finiscono qui. Il caldo si associa in genere ad un abbassamento della pressione arteriosa: “Questo calo – chiarisce il prof. Nucci – può essere più marcato in chi assume i farmaci anti-ipertensivi come i betabloccanti che abbassano la pressione sistemica”.
Ma perché questo è un problema per chi soffre di glaucoma? “E’ stato appurato che quando si abbassa la pressione sistemica si abbassa anche la quantità di sangue che arriva al nervo ottico per cui i pazienti che assumono le terapie anti-ipertensive devono stare attenti che non siano troppo aggressive perché se la pressione scende eccessivamente l’occhio è più sofferente”.
Insomma, con l’esposizione prolungata alle alte temperature estive c’è un calo di pressione che può essere più marcato in chi assume terapie anti-ipertensive (specie nei soggetti anziani). Per questo è bene non esagerare perché mentre si riduce il rischio di malattie di cuore, si aumenta invece quello di danno glaucomatoso.
Rischio incidenti. Sono sempre di più gli anziani che vanno in vacanza spesso scegliendo mete raggiungibili anche in automobile. Ma per chi soffre di glaucoma il viaggio potrebbe non essere indenni da rischi. Alcuni studi, infatti, dimostrano che nei pazienti affetti da questa patologia oculare (che spesso per ragioni di età si presenta in associazione alla cataratta) limita la visione e quindi fa aumentare il rischio di incidenti stradali.
In particolare, una ricerca condotta presso la “School of Optometry and Vision Science, Queensland University of Technology” ha dimostrato che i pazienti affetti da glaucoma hanno una guida meno sicura. I ricercatori hanno confrontato lo stile di guida e gli errori commessi in automobile di 75 pazienti affetti da glaucoma con una perdita di campo visivo lieve o moderata con quelli commessi da altrettanti anziani di circa 70 anni ma senza glaucoma.
Alla fine della sperimentazione, i soggetti con glaucoma sono stati classificati come meno sicuri dal punto di vista della guida e avevano commesso il doppio degli errori rispetto ai soggetti che non soffrivano di questa malattia. Gli errori di guida riguardavano il posizionamento nella corsia giusta, la capacità di avvicinamento alle altre automobili e il sorpasso. I ricercatori hanno constatato che questi errori si verificano principalmente ai semafori e agli incroci.
Guida e glaucoma. “In effetti – spiega il prof. Stefano Gandolfi Ordinario di Malattie dell’apparato visivo all’Università di Parma – le persone che hanno avuto una perdita di campo visivo dovuta al glaucoma possono essere più lente nelle reazioni ai vari cambiamenti che si verificano mentre si guida”. Per esempio, possono avere più difficoltà a modificare la velocità quando cambiano le corsie e tendono a restare sempre nella stessa corsia soprattutto quando guidano in strade con le curve.
“Da alcuni questionari compilati dai pazienti con glaucoma – prosegue il prof. Gandolfi – emerge che sono loro stessi ad autolimitarsi riducendo l’attività di guida specie di notte perché si rendono conto come le loro prestazioni automobilistiche siano peggiori”.
Guida sicura e glaucoma, dunque, sono strettamente collegati ed è per questo che è importante poter disporre di sistemi di rilevamento della funzione visiva che mimino le condizioni di guida. “Un sistema di questo tipo è attualmente in corso di validazione presso il Comitato esecutivo della Società Italiana di Perimetria e Diagnostica per Immagini (SIPe) e dovrebbe diventare realtà tra circa un anno” anticipa il prof. Gandolfi che è anche membro di questo comitato.
Se si viaggia in aereo. Il viaggio aereo raramente ha un effetto sulla pressione intraoculare ma poiché l’aria in cabina può diventare asciutta, è bene portarsi dietro le lacrime artificiali soprattutto se il volo è lungo. E’ necessario anche portare a bordo il farmaco prescritto per il glaucoma in modo da evitare di saltare una somministrazione in caso di voli lunghi o in ritardo o di smarrimento del bagaglio.