Roma, 15 giugno 2016 – Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo. Si stima infatti che siano oltre 55 milioni le persone affette da glaucoma, una malattia che nelle fasi iniziali può colpire senza dare sintomi. In Italia ne soffre circa un milione di persone, ma una persona su due ancora non lo sa. Il glaucoma colpisce principalmente le persone di oltre 40 anni, e il più delle volte la patologia è associata ad una pressione oculare troppo alta che danneggia il nervo ottico. È fondamentale quindi investire in ricerca e prevenzione.
“Come IRIFOR e come Unione riteniamo fondamentale diventare soggetto di stimolo e promozione della ricerca scientifica, provando anche a recuperare quei fondi pubblici e privati che vanno in questa direzione – dichiara Mario Barbuto, presidente nazionale dell’IRIFOR e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Non disponiamo di grandi mezzi ma di un patrimonio di credibilità istituzionale, e metteremo ben volentieri queste nostre risorse a disposizione per azioni di ricerca come questa”.
Impegno comune, espresso dal Presidente regionale toscano IAPB Giorgio Ricci, a favore della prevenzione e della ricerca anche in ambito internazionale, tramite interventi di supporto umanitario nei paesi poveri, e in Africa in modo particolare. Il Sottosegretario di stato alla salute Vito De Filippo, nel suo indirizzo di saluto, ha evidenziato l’importanza della prevenzione, prevenzione che dovrà sempre più essere garantita dal Ministero della salute, anche in vista della prossima entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario.
I proff. Paolo Frezzotti e Nicola De Stefano dell’Università di Siena hanno presentato questa mattina, presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, i risultati della ricerca da loro condotta su “Glaucoma e neurodegenerazione. Una frontiera da esplorare” finanziata dall’IRIFOR e volta a far luce sugli aspetti clinici e terapeutici legati al glaucoma, con una particolare attenzione agli aspetti neurodegenerativi.
“Il glaucoma è una patologia subdola, del tutto asintomatica nella fase iniziale, che prevede l’assoluta irreparabilità del danno e la pressione intraoculare come principale fattore di rischio – afferma il prof. Paolo Frezzotti. La definizione stessa di glaucoma oggi si basa su un concetto di neurodegenerazione a carico delle cellule ganglionari-retiniche indipendente da un valore di pressione intraoculare, tanto è vero che il glaucoma può progredire anche nel caso in cui la pressione oculare sia a valori ritenuti fisiologici. Capire a quale livello sia presente questa neurodegenerazione rappresenta una sfida per chi cerca di indagare i meccanismi eziopatogenetici di questa malattia.”
Il prof. Nicola De Stefano ha illustrato i risultati della ricerca che in qualche modo associano i meccanismi che portano alla malattia glaucomatosa con altre malattie neurodegenerative quali la malattia di Alzheimer, la Sclerosi Laterale Amiotrofica e la malattia di Parkinson. Le risonanze magnetiche effettuate hanno dimostrato che non solo le vie ottiche, ma anche quelle collegate, sono coinvolte nel processo neurodegenerativo, in particolare sono risultati evidenti alcuni danneggiamenti alla zona preposta alla memoria visiva.” I risultati della ricerca verranno pubblicati a breve dalla rivista scientifica Human Brain Mapping.
“Abbiamo voluto organizzare questo convegno alla Biblioteca del Senato – dichiara Massimo Vita, consigliere nazionale IRIFOR – per dare importanza ad un metodo di lavoro, quello del lavoro di squadra e per rimarcare ancora una volta, ammesso che ce ne fosse bisogno, che chiunque voglia lavorare con le persone con disabilità visiva non può prescindere dal confronto con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, perché sulle nostre spalle ci sono 100 anni di storia e di impegno e tutela a favore delle persone, non solo di quelle cieche e ipovedenti”.
fonte: ufficio stampa