Mi sono spesso chiesto se il disagio e l’imbarazzo con cui i giovani vivono la sessualità sia dato da una mancanza di informazioni “oggettive, chiare e precise”, oppure se sia la conseguenza di un processo di in-naturalità che avvolge e opprime sempre di più la sessualità.
Di sesso se ne parla sempre e ovunque, non vi è rivista o periodico che in copertina non riporti un argomento di sesso; internet è una biblioteca on line dove il sesso è forse l’argomento più trattato, chiacchierato, venduto ma è proprio questa mercificazione e quantificazione del sesso che ha tolto la magia, ha svuotato la sessualità della sua componete più sublime: l’intimità!
Le informazioni sul sesso, da cui siamo bombardati, contengono messaggi basati sulla quantità e non sulla qualità, sulla prestazione e non sull’armonia o sulla fusione a cui il “buon” sesso può elevarci.
Secondo una ricerca Censis è emerso che le performance sessuali dei giovani maschi italiani sono deludenti:
- 4 milioni, fra i 18 e i 40 anni d’età, soffrono di eiaculazione precoce;
- il 17,8% dei giovani fra 18 e 30 anni non ha una vita sessuale soddisfacente;
- il mercato della “sessualità dopata” ha come target anche giovani dai 20 ai 35 anni, che non hanno alcun disturbo di ordine sessuale, ma richiedono pillole anti-impotenza al solo scopo di stupire la partner con una “pseudosuperprestazione”.
Nemmeno le ragazze vivono meglio il rapporto con il sesso e accusano sempre più frequentemente la difficoltà, se non l’incapacità, a raggiungere l’orgasmo, oppure sono affette da vaginismo. Ma il vero dato preoccupante è che questo disagio con il sesso è dovuto al disagio che hanno con loro stesse e con il loro corpo.
Non dimentichiamo che l’adolescenza rappresenta una fase evolutiva critica e conflittuale soprattutto per le trasformazioni corporee che accompagnano la costruzione dell’identità personale. È pertanto naturale che in questo periodo carico di insicurezze emergano dei conflitti, come le frequenti oscillazioni fra eterosessualità e omosessualità, fra desiderio di vivere intense storie d’amore e, dall’altra parte, la curiosità per rapporti sessuali occasionali senza investimenti affettivi duraturi e stabili. È quindi importante che i giovani acquisiscano le giuste informazioni sull’anatomia e sulla funzionalità degli organi sessuali, sulla risposta sessuale, sulla contraccezione e sulle malattie sessualmente trasmissibili: i giovani hanno diritto ad un’educazione sessuale chiara e diretta, ma allo stesso tempo i giovani devono ricevere anche una educazione “sentimentale”, che li aiuti a capire che il sesso è “naturale”, che il sesso non è solo un “modo per divertirsi”, ma è anche un percorso di crescita.
È necessario che la sessualità non sia ritenuta soddisfacente solo se la prestazione è valida e il piacere è raggiunto, ma è importante che si sviluppi una “cultura” del sesso, libera dai tabù, libera dai falsi moralismi e dai falsi miti, che riporti la sessualità al vero “mito”, quello degli antichi, che vedevano e vivevano il sesso come fonte di vita.